
Milan Futuro, si riparte dai Dilettanti: storia di un progetto costoso e finora mal gestito
Il Milan Futuro non prenderà parte alla prossima Serie C. Dopo la sconfitta nel playout contro la SPAL, che è costata la retrocessione sul campo, la formazione rossonera non è stata ammessa tra le squadre ripescate nonostante le mancate iscrizioni di club come Brescia, Lucchese e la stessa SPAL, esclusa per non aver presentato la fideiussione necessaria. La Covisoc ha infatti accolto 56 delle 57 domande per l’iscrizione alla prossima Serie C, con l’unica incognita rimasta tra Sampdoria e Salernitana, che si giocheranno la permanenza in Serie B attraverso il playout.
A completare l’organico della Serie C 2025-26 saranno Pro Patria, Caldiero Terme (entrambe riammesse dopo la retrocessione) e soprattutto l’Inter Under 23, ripescata e pronta a vivere la sua prima storica stagione tra i professionisti. Nessuna chance, invece, per il Milan Futuro, che dovrà ripartire dalla Serie D, ovvero dal campionato dilettantistico.
Secondo quanto trapela da ambienti societari, la retrocessione non rappresenta un problema cruciale per il club. Il progetto resta infatti centrato sulla formazione e valorizzazione dei giovani, a prescindere dalla categoria, come indicato dal direttore tecnico Geoffrey Moncada. La mission rimane quella di far crescere i talenti rossoneri, indipendentemente dal contesto competitivo.
Tuttavia, la realtà è ben più complessa e meno positiva. La gestione del Milan Futuro nell’ultima stagione si è rivelata altamente deludente, soprattutto se si considerano gli oltre 13 milioni di euro investiti nel progetto. Una cifra importante, che non ha prodotto né risultati sportivi né una valorizzazione efficace dei giovani più promettenti.
Emblematici i casi di Francesco Camarda e Jimenez, due dei prospetti più interessanti del vivaio rossonero, che sono stati impiegati quasi più in prima squadra che in Milan Futuro, incredibile. L’occasione per farli crescere con continuità e in un contesto professionistico è stata, di fatto, sprecata.
Il futuro offre comunque uno spiraglio: non ci sarà l’obbligo di vincere immediatamente la Serie D per tornare tra i professionisti. La società potrà infatti sperare in un ripescaggio nella prossima estate, qualora si liberassero posti in Serie C e non vi fossero club con requisiti migliori — come accaduto quest’anno con l’Inter Under 23.
Ma resta il fatto che, al momento, il bilancio sportivo e gestionale del Milan Futuro è profondamente negativo. Una retrocessione cocente, una mancata riammissione tra i pro e una progettualità da rivedere, soprattutto se davvero l’obiettivo è quello di far crescere i futuri talenti della prima squadra.







