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Milan, è finito il Settlement Agreement ma il monitoraggio UEFA continua: come funziona il FPFTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 14:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio
per Milannews.it

Milan, è finito il Settlement Agreement ma il monitoraggio UEFA continua: come funziona il FPF

A settembre 2022 la UEFA annunciava di aver stipulato un "Settlement Agreement" con diversi club, tra cui il Milan, per non aver rispettato rispettato il requisito di pareggio previsto dalle norme del Fair Play Finanziario per quanto riguarda il periodo di monitoraggio chiuso con la stagione 2021/22. I rossoneri avevano concordato un settlement agreement della durata di tre anni, accettando al contempo una multa da 2 milioni di euro, con 13 milioni subordinati al rispetto degli accordi. 

Il settlement agreement è stato stipulato tenendo conto dell’impatto della pandemia sulla salute finanziaria dei club per i periodi di rendicontazione terminati nel 2020, 2021 e 2022. L’accordo siglato con la UEFA copre nell’ordine:

- I quattro periodi di rendicontazione che terminano nel 2022, 2023, 2024 e 2025;
- Le quattro stagioni 2022/23, 2023/24, 2024/25 e 2025/26.

Con la chiusura del bilancio di ieri, in attesa di comunicazioni ufficiali del massimo organo calcistico europeo, il Milan è uscito dal regime di Settlement Agreement. I rossoneri hanno superato brillantemente il periodo di monitoraggio in questione, facendo registrare tre attivi di bilancio (due certificati, uno in attesa della pubblicazione dello stesso questo autunno).

In via Aldo Rossi hanno rispettato sia la "Football Earning Rules" che la "Squad Cost Rule": i club monitorari devono avere un deficit di guadagni calcistici entro scostamento accettabile previsto (5 milioni di euro). Il disavanzo può comunque superare questo limite fino ai 60 milioni di euro se queste perdite sono da capitale proprio. Il Milan, con gli ultimi due bilanci in attivo e con il terzo pronto a chiudersi col segno più, sotto questo aspetto è più che tranquillo, così come per quanto riguarda la "squad cost rule": i costi della rosa non devono superare il 70% dei ricavi.

Anche qui il club rossonero si trova ampiamente nei parametri, con un costo rosa percentuale di circa del 60%. Anche se la prossima stagione non ci sarà la partecpiazione in Champions League, ed aumenta quindi la possibilità di chiudere il prossimo bilancio in passivo, l'ottimo lavoro svolto sotto questo punto di vista nelle passate stagioni mette il Club al riparo da qualsiasi sforamento per quanto riguarda il prossimo triennio sotto monitoraggio UEFA. La redazione di MilanNews.it apprende che la stima per il prossimo bilancio è una chiusura in positivo tra i 23 e i 25 milioni grazie all'impatto positivo delle cessioni di Kalulu (plusvalenza pura) e Reijnders.

Per quanto concerne il 2025-26, invece, si parte da un ammanco potenziale di circa 80 milioni (premi Champions League, diritti TV) che il Milan potrà comunque coprire attingendo al suo patrimonio netto, in positivo per 196 milioni al 30 giugno 2024, o con altre ed eventuali cessioni eccellenti.

"Liberatosi" del FPF il Milan avrà la libertà di spendere come e quando vuole? No, perché il monitoraggio UEFA dell'ultimo triennio continuerà di anno in anno: la squad cost rule e il disavanzo massimo di 60 milioni nel triennio rimangono come punti fermi da cui non allontanarsi. Il "vantaggio" è quello di non avere obiettivi intermedi da conseguire come durante il periodo di Settlement e nessuna spada di Damocle sulla testa su eventuali nuove multe o limitazioni sul numero di giocatori da iscrivere in lista UEFA.