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Chi tra Vlahovic, Retegui e... Dovbyk? A centrocampo cuori e motori. Più difficile vendere che comprare. Lo scotto del Mundialino. Diogo Jota e i dolori del LiverpoolTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Luca Serafini
per Milannews.it

Chi tra Vlahovic, Retegui e... Dovbyk? A centrocampo cuori e motori. Più difficile vendere che comprare. Lo scotto del Mundialino. Diogo Jota e i dolori del Liverpool

Il Milan di Allegri e Tare prende forma piano piano. Nonostante l'impegno minuzioso del direttore sportivo, per completare il mosaico servirà ancora tempo ed è molto difficile che sarà rispettata l'ovvia richiesta dell'allenatore di poter disporre della rosa - almeno sulla carta - sin dal giorno del raduno, ormai prossimo. A centrocampo il quadro è praticamente completo con Modric, Ricci e il ritorno di Saelemakers, Jashari che pare più vicino: bisognerà però sfoltirlo da esuberi come Musah, Bennacer, Pobega, Terracciano che non sembrano decisamente nei piani di Max, al contrario di Fofana e Loftus Cheek.

Ci sono gamba, cuore e cervello in quel settore che è il motore di una squadra, la cabina di comando. Mi sembra sia stato fatto un lavoro eccellente. Il fatto è che - come insegnano i grandi operatori di mercato - vendere è più difficile che comprare, soprattutto quando ne hai l'esigenza. Sarà importante rispettare il valore dei cartellini per non liberarsi degli eccessi a prezzo di saldo. A costo di tenerne qualcuno. In difesa mancano i terzini e c'è un mini-rimpasto dei centrali in attesa della destinazione di Thiaw. E' questo il reparto dove saranno più complicate le scelte, perché per il resto sostanzialmente manca solo il centravanti: il sogno è Vlahovic, il prezzo di Retegui è altissimo, Dovbyk una voce spuntata durante l'ultima ora forse più per un gioco delle parti che per interesse concreto.

Personalmente credo che il calore con cui Vlahovic sarebbe accolto e circondato dall'ambiente rossonero, non potrebbe che fargli bene per una rinascita. Confesso che sia l'ipotesi più suggestiva per gusto personale. Dei giocatori che vengono via dall'Atalanta non mi fido: nessuno di loro, svestita la maglia nerazzurra e allontanatosi da Gasperini, ha mai raggiunto livelli eccelsi e (anzi) in molti casi nemmeno ha ripetuto le belle cose fatte a Bergamo, dove evidentemente Gasperini creava alchimie irripetibili. Solo Kessie era riuscito a crescere, prima di scegliere di sparire.

Il fatto che Allegri non avrà da subito tutti i giocatori a disposizione, è uno svantaggio condiviso. Il Napoli è più avanti di tutti grazie a un'intelaiatura già pronta, mentre Inter e Juventus (come molti altri club europei che vi partecipano) pagheranno lo scotto di questo Mundialino estivo caldo e assai poco affascinante, in termini di preparazione, condizione e lungo termine. Klopp dixit e io sottoscrivo. I telegiornali ci rovesciano addosso ad ogni edizione drammi e tragedie di portata variabile

Chi governa questo pianeta non ha mai come primo obiettivo la pace, la convivenza, la tolleranza e questa epidemia contagia sovente la gente normale, esasperata, insofferente, violenta. Tra le decine di notizie che ci angosciano e fanno piangere il cuore, quella della morte di Diogo Jota (28 anni) e del fratello André Silva (25) ha un sapore amaro, facendo parte del mondo del calcio e per i dettagli dell'incidente che li ha stroncati. Diogo si era appena sposato e lascia 3 figli. Il Liverpool è uno di quei club sui quali ciclicamente si abbattono scuri di dolore insopportabile, capaci di cancellare gioie e trionfi recenti e passati. Sono sicuro che i milanisti sono vicini alla società e alle famiglie. Una preghiera.