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tmw / milan / Editoriale
Avete sentito Leao dopo le fatiche? Affiggete il manifesto di Modric. La lezione Giuntoli per Tare e AllegriTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Franco Ordine
per Milannews.it

Avete sentito Leao dopo le fatiche? Affiggete il manifesto di Modric. La lezione Giuntoli per Tare e Allegri

Le immagini di Leao che, stravolto dalla fatica, accanto a Chukuwueze, alla fine di una seduta, ammette: “Non riesco nemmeno a parlare” inducono a una prima riflessione sulla preparazione del Milan firmata da Allegri. La doppia seduta e i ritmi pesanti scanditi dallo staff di Max (a proposito sento dire…”ma sono Corradi e Magnanelli che allenano” come se fosse una novità o una sorpresa; ndr) svelano quello che è successo negli ultimi tempi e di sicuro durante la stagione precedente (con Fonseca prima e poi con Conceiçao -per via delle partite ogni 3 giorni-): lavoravano poco a Milanello! E la conferma solenne è avvenuta durante la finale di coppa Italia con il Bologna. È il primo segnale di un cambiamento indispensabile. E da questo punto di vista Allegri ammette di essere soddisfatto del comportamento del gruppo.

Il secondo segnale è contenuto nella frase di Luka Modric lasciata in eredità dopo il suo blitz milanese. Ha dettato l’ex Pallone d’oro: “Io ho ancora fame di successo e il Milan non può essere soddisfatto della mediocrità!”. Ecco: bisognerebbe stampare questa frase a caratteri cubitali e affiggerla negli spogliatoi di Milanello perché diventeranno il punto di riferimento continuo delle prossime settimane.

Tare e Allegri prigionieri? Comincia a circolare questa curiosa narrazione. Poiché è innegabile che l’arrivo di Tare e Allegri abbia colmato il clamoroso deficit di competenza calcistica, adesso si passa alla fase due visto che le operazioni di mercato sono rallentate da richieste folli. Dicono: siamo proprio sicuri che Tare e Allegri siano in grado di lavorare in assoluta autonomia? Sul punto due sono le risposte: o Tare e Allegri, in privato e in pubblico, raccontano le favole di cappuccetto rosso, oppure il quesito è uno dei capitoli messi in circolo dalla vulgata dei social. Nel merito osservo che nessun club può permettersi di lasciare le chiavi della società in mano a un solo dirigente. L’esperienza di Giuntoli alla Juve lo dimostra: ha avuto carta bianca e ha bruciato un mercato da 200 milioni senza riuscire a centrare un solo trofeo mettendo in crisi il bilancio bianconero. Tare, forse perché abituato a lavorare con le restrizioni di Lotito, per ora non mi pare dia segnali di nervosismo. Di sicuro Allegri, osservando da vicino tutta la rosa, ha scoperto per esempio che Thiaw può diventare quello che è stato Kalulu nel 2022 dopo l’infortunio di Kjaer, si è reso conto infatti che potrà contare sul contributo di Saelemaekers e ha infine “pesato” lo straordinario talento di Pulisic. Già perché un conto è assistere in poltrona alle partite prendendo spunto dagli errori e un conto è vedere da vicino quali sono le qualità del singolo calciatore.

Ora, in conclusione, quello che serve al Milan è certamente un terzino sinistro dopo la partenza di Theo Hernandez. Archie Brown non lo conosceva nessuno prima che venisse accostato al Milan e soffiato da Mourinho in Turchia ma spendere 8 milioni per il cartellino assicurandogli uno stipendio da 3,5 milioni per tot anni più 3 milioni di commissioni significa solo far arricchire procuratori. È impossibile trovare uno che non faccia rimpiangere il primo Theo Hernandez ma è altrettanto difficile che possa arrivare qualcuno inferiore a Brown.