
Modulo e atteggiamento: i numeri non sono tutto, ma di certo aiutano
Nelle prime due uscite si è visto un Milan più compatto, corto, propenso al sacrificio e alla corsa all'indietro. Tutto merito di uno schieramento a tre, comunque molto fluido e che in alcune fasi è tornato ad essere a quattro, o c'è anche dell'altro? I numeri non sono tutto, ma di certo aiutano. Aiutano perché schierare una linea di tre centrali fornisce copertura e spazi più stretti, soprattutto se insieme ci sono due esterni, in questo caso Saelemaekers e Bartesaghi, che accettano di dare una grande mano dietro. A questo va aggiunto un centrocampo a tre, che fa finalmente da filtro e non lascia i difensori in balia delle folate avversarie.
Ma non basta solo lo schieramento: anche nella scorsa stagione sia Fonseca che Conceiçao hanno provato ad adottare uno schieramento ibrido del genere, ma i risultati sono rimasti comunque altalenanti. Quello che fa la differenza è l'atteggiamento di chi scende in campo. 3-4-3, 3-5-2, 4-4-2, 5-4-1 diventano numeri privi di senso se non vengono accompagnati dallo spirito giusto da parte dei calciatori, che devono tornare a saper soffrire per evitare di prendere gol.
Durante la sua conferenza di presentazione Max Allegri ha insistito su due concetti, uno strettamente legato all'altro. Per rialzarsi dall'orrendo ottavo posto dell'ultimo campionato serve trovare una "velocità di crociera" che permetta di arrivare nella fase clou, indicata dall'allenatore livornese nel mese di marzo, in una posizione che permetta poi di andare a lottare per il vertice. A questa continuità è strettamente collegata la fase difensiva: in Serie A di norma vince chi subisce meno gol: Max crede tantissimo in questa cosa e in queste prime tre settimane di lavoro ha cercato di trasmetterlo il più possibile alla squadra. Il gruppo rossonero nelle ultime stagioni ha segnato abbastanza, non tanto come potrebbe, ma ha subito troppo: si aveva quasi la sensazione che subire gol non desse chissà poi che fastidio.
E invece c'è bisogno di ritrovare alcuni aspetti base del gioco, tra cui il soffrire insieme e dare l'anima per non prendere gol allo stesso modo di come si fa per segnarlo. Allegri per ora ha trovato segnali incoraggianti: "La cosa più bella e più importante di cui sono contento di questi primi 20 giorni di lavoro è che la squadra ha un atteggiamento propositivo, ha alzato di molto il livello di sofferenza e questo fa sì che quando abbiamo la palla cerchiamo di giocare, quando non ce l’abbiamo tutti insieme si difende da squadra molto bene". Che sia 4-3-3, 3-5-2 o 3-4-2-1 è importante che questo atteggiamento che i tifosi rossoneri hanno notato con piacere in queste prime due uscite accompagni la squadra per tutta la durata della stagione.







