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Dal Belgio tutti i retroscena dell'affare Jashari: la chiamata di Ibra, i bluff, il nervosismo di Ardon ed il ruolo dei giornalistiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 18:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio
per Milannews.it

Dal Belgio tutti i retroscena dell'affare Jashari: la chiamata di Ibra, i bluff, il nervosismo di Ardon ed il ruolo dei giornalisti

Dopo una trattativa durata mesi Ardon Jashari è diventato finalmente un giocatore del Milan per 34 milioni di euro più 3 di bonus. Il sito HLN.be riporta diversi retroscena sulla trattativa che ha condizionato tutta l'estate del club nerazzurro.

Il portale belga parte dalla fine, negli ultimi giorni di Jashari nel centro sportivo del Brugge: il 23 luglio il centrocampista si allena in campo e fa arrivare tutto il suo disappunto ad un giornalista a bordo campo che cerca di scattargli una foto. Interviene un membro dello staff tecnico che fa rientrare la situazione: “Lascia stare. È nervoso da giorni". Erano i giorni in cui il Milan ed il suo entourage erano convinti che i 32.5 milioni di euro potessero essere l'offerta giusta, mentre il Club non era d'accordo. 

Altro retroscena: il giocatore ha voluto solamente il Milan anche grazie a Zlatan Ibrahimovic, che gli ha telefonato e l'ha convinto della bontà del progetto rossonero; cosa che a Manchester United e Fulham, che si erano fatte avanti concretamente, non è riuscita. Dopo la chiamata di Ibra lo svizzero non ha più cambiato idea: Milan e solo Milan.

Tra il Milan e Jashari però c'è di mezzo il Brugge, che comunica chiaramente al suo agente: “Se Ardon parte quest’estate, deve essere la cessione più cara di sempre del calcio belga”. L’entourage di Jashari riteneva che l’offerta di 32,5 milioni fissi + 5 milioni di bonus fosse sufficiente, il Brugge non era d’accordo. In realtà il club nerazzurro non aveva mai fissato una cifra precisa, rivela HLN: volevano però che tutto fosse "giusto": parte fissa, bonus facili da raggiungere, rateizzazione e soprattutto il voler avere il sostituto del centrocampista prima che Jashari partisse per evitare che gli altri club sparassero alto sapendo del potenziale incasso record.

Il sostituto il Brugge lo trova a fine luglio e, ironia della sorte, proprio a Milano: si tratta di Aleksandar Stankovic dell'Inter. Anche questa è stata una trattativa che ha richiesto del tempo, allungando le tempistiche anche per Jashari.

Uno dei suoi ex compagni racconta ad HLN che in quei giorni il centrocampista era sempre più demoralizzato. Lo svizzero aveva saltato la foto di squadra, qualche allenamento e tutte le amichevoli. Un atteggiamento che ha deluso la dirigenza belga, ma senza mettergli particolare pressione. Gli ex compagni però non biasimano Ardon: sanno quanto sia frustrante per un giocatore essere impotente in queste trattative, considerando poi anche il rischio infortunio proprio quando si è ad un passo dal suo sogno.

HLN accusa la dirigenza rossonera di alimentare la pressione mediatica tramite i giornalisti (ci permettiamo di aggiungere: da che pulpito, ndr) ed i tifosi sui social fanno il resto, con il DS Tare che praticamente annuncia un ultimatum. La dirigenza del Brugge però sapeva bene che al Milan non avevano un piano B e che non avrebbero abbandonato il tavolo delle trattative, e così è stato.

Il matrimonio del fratello di Ardon ha cambiato tutto: il giocatore ha lasciato il Belgio e l'agente abbassa la pressione. Si distende il clima, con le due dirigenze che rimangono in contatto e continuano a trattare senza clamore e senza dettagli dati in pasto alla stampa. Il Bruges capisce bene che il Milan fa sul serio e nella giornata di martedì e si arriva finalmente ad un accordo.

Jashari così diventa: l'acquisto più costoso di RedBird al Milan, la cessione più ricca nella storia del Club Brugge e del calcio belga.

Tutti felici.