
L'anticipo di Galli - Milan eretico: ora la parola passa ad Allegri
È stato uno dei mercati più strani ed esagerati della storia rossonera: 10 acquisti, 30 cessioni, giovani talenti e campioni celebrati, centinaia di milioni in entrata e in uscita. Ma adesso che il mercato è chiuso, una sola domanda conta: la rosa (corta, come richiesto da Allegri) è funzionale alle idee di gioco dell’allenatore? Andiamo a vedere, ruolo per ruolo.
Cominciamo dai portieri: Maignan è una garanzia. Allontanate le sirene provenienti da Londra,sponda Chelsea, Mike dovrebbe avere la serenità necessaria per garantire la continuità nelle prestazioni, venuta meno nella scorsa stagione. Abilità di scelta e di esecuzione podaliche sono nella norma ma sufficienti per le richieste dell’allenatore. Pietro Terracciano e Lorenzo Torriani sono sostituti affidabili, soprattutto il primo anche se, il secondo, più giovane di 15 anni, ha dimostrato abilità e personalità nel ruolo. Voto: 7.
Capitolo difesa. Qui si dovrà capire quali saranno le intenzioni di Max: proseguire con la difesa a tre, passare a quattro o alternare la composizione della linea difensiva? Propendo per la prima soluzione perché, in questo modo, ci garantiamo una maggiore solidità centrale, aspetto imprescindibile nella testa e nelle parole di Max.
Gabbia continuerà a fungere da equilibratore dei più aggressivi Tomori e Pavlovic con De Winter pronto a subentrare a uno dei tre, considerando l’esperienza maturata al Genoa; mentre Odogu avrà probabilmente bisogno di un periodo di apprendistato, ma potrebbe rivelarsi ben presto pronto per una maglia da titolare. In caso di emergenza il ruolo di braccetto di sinistra potrebbe essere svolto da Bartesaghi o addirittura da Rabiot. È mancato - lo sappiamo - l’acquisto di un centrale di esperienza in grado di fare uscire il gioco dal basso in modo veloce e pulito e dotato dellanecessaria esperienza e personalità per sollecitare i compagni di reparto a una maggiore attenzione soprattutto nella nostra area di rigore. A questo punto ciascuno degli interpreti dovrà dare qualcosa in più per generare quella consapevolezza del pericolo a cui Mister Allegri ha fatto riferimento nel post gara con la Cremonese, dopo le amnesie in occasione dei goal subiti. Voto: 6,5.
Gli esterni sono Estupinian e Bartesaghi sulla corsia mancina, Saelemakers e Athekame a destra. Fungeranno da quinti di centrocampo o di difesa (quando la pressione avversaria sarà forte) a seconda degli sviluppi del gioco, delle richieste dell’allenatore; oppure uno dei due potrà diventarel’esterno di una difesa a quattro con lo scivolamento laterale di uno dei due braccetti nel ruolo di terzino sul lato opposto. Anche qui le richieste del Mister determineranno l’assunzione dell’uno o dell’altro schieramento. Ad oggi chi ha fatto meglio è Alexis, non solo applicato al compito ma anche in grado di sparigliare le carte e rendersi imprevedibile. Difficilmente giudicabili Bartesaghi e soprattutto Athekame, ancora non impiegato in gare ufficiali. Voto 6,5.
Il centrocampo è la nota lieta di questo mercato, forse il più forte della Serie A con quello di Napoli e Inter. Qualità e profondità della rosa in questo reparto sono evidenti. Modric, classe e sostanza, può giocare in ogni ruolo, anche se a me piace vederlo vertice basso a dettare i tempi di gioco; e poi Jashari, Ricci e Rabiot che, insieme a Fofana e Loftus-Cheek, consentiranno ad Allegri di variare composizione e tipo di schieramento nella zona nevralgica del campo. Da questi ultimidue “veterani” Max ha detto di aspettarsi un apporto consistente in termini realizzativi (15 gol), considerando la loro abilità a coprire campo e a inserirsi in avanti. Il reparto sembra in esubero numerico ma non dobbiamo dimenticare gli infortuni occorsi la scorsa stagione a Loftus, quello recente a Jashari e la tenuta di Modric, pur considerando gli unici impegni di Campionato e Coppa Italia.
Tutti i centrocampisti, ricordiamolo, saranno chiamati anche e soprattutto a creare densità davanti alla linea difensiva (vero tallone d’Achille negli ultimi anni, da guarire con il contributo di tutta la squadra e non solo dei difensori), con il proposito di schermare le giocate verticali degli avversari e di far ripartire velocemente la squadra ribaltando il fronte di gioco per innescare la qualità dei nostri attaccanti mentre il dispositivo difensivo avversario non è ancora posizionato e organizzato. Voto: 8.
E, sì, gli attaccanti. Ho sostenuto per mesi la necessità di un bomber da doppia cifra: dopo tante “finte di corpo” che hanno portato a spasso tutti gli osservatori, il giocatore con questa caratteristica non è arrivato. Non sappiamo quanto questa lacuna influirà sulla qualità della finalizzazione del gioco prodotto dalla squadra, ma siamo certi che Mister Allegri stia già da tempo affrontando il tema con staff e giocatori. Anche in questo reparto la qualità non manca (Leao, Pulisic, Nkunku, Gimenez, a cui aggiungiamo il giovanissimo e promettente Balentien): fatta eccezione per il “Bebote” (che non è stato trattato benissimo e che deve assolutamente essere recuperato), l’unico a poter agire da vera prima punta, tutti hanno caratteristiche e abilità per potersi muovere e risultare determinanti da esterni offensivi o tra le linee di difesa e centrocampo avversarie, lì dove c’è “traffico” e servono qualità tecnica e abilità nella scelta per rifinire o concludere a rete: tecnica e capacità di scelta, due componenti che definiscono il valore del giocatore e che non possono essere separate. Voto: 7.
In conclusione, un Milan che nelle dichiarazioni di giugno doveva essere solo ritoccato e che invece è stato letteralmente rivoluzionato; e che - paradosso nel paradosso - fra oltre trenta operazioni di mercato non è stato capace di trovare un “capo-difensore” esperto e una punta classica. È per questo che nel titolo l’ho definito “eretico”, nel senso che non ha seguito un percorso lineare. Ma - se mi conoscete un po’ lo sapete già - sapete come la penso: un po’ di eresia fa bene e obbliga a trovare soluzioni nuove. La palla è nelle mani di Allegri, il nostro alchimista, che dovrà trasformare gli elementi in suo possesso in una squadra determinata, solida, vincente e, se possibile, anche divertente!







