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Riforma Coppa Italia, Cavese-Juve e Teramo-Milan? Perché no. La proposta del CS Lebowski
Cosa vi verrebbe in mente se guardando il tabellone di Coppa Italia scorgeste la Juventus accanto alla Cavese, l'Inter contro il Centro Storico Lebowski e il Milan contro il Teramo? Ovviamente pensereste a uno scherzo e invece, come potete osservare nella tabella in fondo all'articolo, è una vera e propria proposta che i grigioneri del CS Lebowski, squadra che milita in Promozione Toscana, hanno pubblicato nelle scorse ore sui propri canali social.
Riforma all'inglese - La Coppa Italia, si legge, può essere riformata e ripensata come uno strumento per salvare il calcio di base in Italia. Una coppa Nazionale all'inglese che possa permettere alle realtà dilettantistiche di sfruttare un match contro le big del calcio italiano un po' come accaduto al Marine FC contro il Tottenham. Anche solo la possibilità che una cosa del genere possa accadere, permetterebbe alle piccole realtà locali di stringere collaborazioni importanti che finanzino anni e anni di lavoro e attività.
La proposta radicale e quella più morbida - Sul profilo Facebook del club fiorentino si legge: "Partiamo dalla proposta più radicale: tre turni preliminari, dei quali il primo con tutte le squadre di Eccellenza e 620 di Promozione (circa 2/3 delle 925 totali a livello nazionale), il secondo con l’ingresso delle squadre di D e il terzo con l’ingresso delle squadre di C, il tutto a sorteggio integrale su base regionale e/o di regioni vicine per limitare i costi delle trasferte. Poi un tabellone principale a 256 squadre, ovvero le 40 di A e B più le qualificate dei primi tre turni; il tabellone si compone tutto adesso, a sorteggio integrale. Nei primi due turni le squadre di ranking maggiore giocano fuori casa, infine sorteggio del campo per tutti i restanti turni. Una vera emozione. Il vantaggio di questa formula è che, mischiando fin dal terzo turno squadre professionistiche e squadre dilettantistiche, massimizza le risorse che arrivano al calcio dilettantistico. Il calcio professionistico non sarebbe costretto a destinare una “tassa” alle categorie inferiori, dovrebbe solo generosamente prestarsi a giocare qualche partita". La versione più morbida invece viene così presentata: "Abbiamo qui quattro turni preliminari: i primi due vengono giocati da tutte le squadre di Eccellenza e le migliori 272 di Promozione (grosso modo quelle qualificate ai playoff nella stagione precedente), con sorteggio integrale su base regionale e/o di regioni vicine; il terzo e il quarto vedono la partecipazione di tutta la serie D, con sorteggio integrale su una suddivisione geografica nord/centro/sud. Si passa poi al tabellone principale: al primo turno entrano tutta la serie C e le ultime 8 squadre di B, sorteggio integrale ma le squadre di B e C giocano questo turno fuori casa; al secondo turno entrano le restanti di B e le ultime 4 di A (le neopromosse più una) che giocheranno in trasferta, sempre con sorteggio integrale. Al terzo turno finalmente entrano tutte e si compone a sorteggio integrale il tabellone definitivo a 64 squadre. Le 16 squadre di A giocano questo turno fuori casa. Dal turno successivo si segue il tabellone e si sorteggia il campo".
Perché no? - Sono anni che si parla insistentemente di una Coppa Italia che attrae pochi spettatori e soprattutto pochi investimenti. Ci sono poche sorprese e durano lo spazio di un turno e soprattutto, le squadre top in questo modo se la cantano e se la suonano con i semplici big match degli ultimi turni che portano introiti (soprattutto con la presenza del pubblico) senza però dare respiro alle realtà minori che iniziano a giocare la competizione in estate senza nessun reale appeal. E allora perché non prendere in considerazione questa proposta ambiziosa e che abbraccia tutto il calcio professionistico e non per dare nuova linfa alla competizione e soprattutto in generale al calcio italiano? La sfida è lanciata, la FIGC e le varie leghe saranno disposte a prenderla in considerazione?
Riforma all'inglese - La Coppa Italia, si legge, può essere riformata e ripensata come uno strumento per salvare il calcio di base in Italia. Una coppa Nazionale all'inglese che possa permettere alle realtà dilettantistiche di sfruttare un match contro le big del calcio italiano un po' come accaduto al Marine FC contro il Tottenham. Anche solo la possibilità che una cosa del genere possa accadere, permetterebbe alle piccole realtà locali di stringere collaborazioni importanti che finanzino anni e anni di lavoro e attività.
La proposta radicale e quella più morbida - Sul profilo Facebook del club fiorentino si legge: "Partiamo dalla proposta più radicale: tre turni preliminari, dei quali il primo con tutte le squadre di Eccellenza e 620 di Promozione (circa 2/3 delle 925 totali a livello nazionale), il secondo con l’ingresso delle squadre di D e il terzo con l’ingresso delle squadre di C, il tutto a sorteggio integrale su base regionale e/o di regioni vicine per limitare i costi delle trasferte. Poi un tabellone principale a 256 squadre, ovvero le 40 di A e B più le qualificate dei primi tre turni; il tabellone si compone tutto adesso, a sorteggio integrale. Nei primi due turni le squadre di ranking maggiore giocano fuori casa, infine sorteggio del campo per tutti i restanti turni. Una vera emozione. Il vantaggio di questa formula è che, mischiando fin dal terzo turno squadre professionistiche e squadre dilettantistiche, massimizza le risorse che arrivano al calcio dilettantistico. Il calcio professionistico non sarebbe costretto a destinare una “tassa” alle categorie inferiori, dovrebbe solo generosamente prestarsi a giocare qualche partita". La versione più morbida invece viene così presentata: "Abbiamo qui quattro turni preliminari: i primi due vengono giocati da tutte le squadre di Eccellenza e le migliori 272 di Promozione (grosso modo quelle qualificate ai playoff nella stagione precedente), con sorteggio integrale su base regionale e/o di regioni vicine; il terzo e il quarto vedono la partecipazione di tutta la serie D, con sorteggio integrale su una suddivisione geografica nord/centro/sud. Si passa poi al tabellone principale: al primo turno entrano tutta la serie C e le ultime 8 squadre di B, sorteggio integrale ma le squadre di B e C giocano questo turno fuori casa; al secondo turno entrano le restanti di B e le ultime 4 di A (le neopromosse più una) che giocheranno in trasferta, sempre con sorteggio integrale. Al terzo turno finalmente entrano tutte e si compone a sorteggio integrale il tabellone definitivo a 64 squadre. Le 16 squadre di A giocano questo turno fuori casa. Dal turno successivo si segue il tabellone e si sorteggia il campo".
Perché no? - Sono anni che si parla insistentemente di una Coppa Italia che attrae pochi spettatori e soprattutto pochi investimenti. Ci sono poche sorprese e durano lo spazio di un turno e soprattutto, le squadre top in questo modo se la cantano e se la suonano con i semplici big match degli ultimi turni che portano introiti (soprattutto con la presenza del pubblico) senza però dare respiro alle realtà minori che iniziano a giocare la competizione in estate senza nessun reale appeal. E allora perché non prendere in considerazione questa proposta ambiziosa e che abbraccia tutto il calcio professionistico e non per dare nuova linfa alla competizione e soprattutto in generale al calcio italiano? La sfida è lanciata, la FIGC e le varie leghe saranno disposte a prenderla in considerazione?
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