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4 giugno 1961, il Catania distrugge l'Inter per 2-0. È clamoroso al Cibali per Sandro Ciotti
il 4 giugno del 1961, il Catania ospitava l'Inter per l'ultima giornata di campionato. I nerazzurri sono a due punti dalla Juventus, ma dopo ci sarà una ripetizione proprio dei meneghini contro i bianconeri, dunque lo Scudetto - in via del tutto eccezionale - sarebbe ancora possibile. Questo perché l'arbitro Gambarotta aveva deciso di sospendere la partita perché c'erano cinquemila tifosi piazzati a bordo campo perché non avevano trovato posto sugli spalti. Zero a due per l'Inter, ricorso della Juve e la CAF decide, appena prima di Catania-Inter, la ripetizione della partita. Dunque da pari merito a meno due, in attesa appunto della ripetizione.
Così all'Inter serve solo vincere. Il Catania invece è neopromosso in A, rivelazione del campionato, ma a San Siro ne ha prese cinque e Helenio Herrera commenta: “Abbiamo battuto una squadra di postelegrafonici“. Sarebbe bello ascoltare queste dichiarazioni una volta ogni tanto, ma gli allenatori dei nostri tempi sono troppo scaramantici. E sanno che magari le situazioni possono diventare vendette. Quelle parole caricarono la piazza in vista dell'ultima di campionato. E non solo. L'Inter offre un premio a perdere, ma tutti rispondono "No, ci dispiace, ce la giochiamo".
Così il Cibali diventa una bolgia, proprio per quelle parole di un girone prima. Tutti quanti vogliono giocarla alla morte e ci riescono. L'uno a zero lo segna Castellazzi, poi insaccò Calvanese a venti dalla fine. La Juventus vince lo Scudetto pareggiando in casa con il Bari. Il 9 giugno l'Inter mandò in campo una squadra di ragazzini e perse 9-1 contro la Juventus con sei gol di Sivori. Fu però la prima partita di Sandro Mazzola, oltre che l'ultima di Boniperti. Una gara incredibile, con un contorno anche maggiore: Sandro Ciotti, al microfono del Tutto il calcio minuto per minuto, coniò la frase celebre "Clamoroso al Cibali".
Così all'Inter serve solo vincere. Il Catania invece è neopromosso in A, rivelazione del campionato, ma a San Siro ne ha prese cinque e Helenio Herrera commenta: “Abbiamo battuto una squadra di postelegrafonici“. Sarebbe bello ascoltare queste dichiarazioni una volta ogni tanto, ma gli allenatori dei nostri tempi sono troppo scaramantici. E sanno che magari le situazioni possono diventare vendette. Quelle parole caricarono la piazza in vista dell'ultima di campionato. E non solo. L'Inter offre un premio a perdere, ma tutti rispondono "No, ci dispiace, ce la giochiamo".
Così il Cibali diventa una bolgia, proprio per quelle parole di un girone prima. Tutti quanti vogliono giocarla alla morte e ci riescono. L'uno a zero lo segna Castellazzi, poi insaccò Calvanese a venti dalla fine. La Juventus vince lo Scudetto pareggiando in casa con il Bari. Il 9 giugno l'Inter mandò in campo una squadra di ragazzini e perse 9-1 contro la Juventus con sei gol di Sivori. Fu però la prima partita di Sandro Mazzola, oltre che l'ultima di Boniperti. Una gara incredibile, con un contorno anche maggiore: Sandro Ciotti, al microfono del Tutto il calcio minuto per minuto, coniò la frase celebre "Clamoroso al Cibali".
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