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tmw / milan / I fatti del giorno
Contestazione, 7° posto e una piccola speranza: il Milan chiude con un 2-0 una triste stagioneTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 00:53I fatti del giorno
di Pierpaolo Matrone

Contestazione, 7° posto e una piccola speranza: il Milan chiude con un 2-0 una triste stagione

Una serata malinconica, figlia di una stagione da dimenticare. Milan-Monza si chiude 2-0 per i rossoneri con i gol di Gabbia e Joao Felix, ma il punteggio resta una nota a margine in una partita nata già segnata dalla tristezza. Così come il settimo posto provvisorio del Milan, che resta in attesa della Fiorentina per conoscere il destino del proprio ingresso nella prossima Coppa Italia. Tristezza come il Monza, che saluta la Serie A dopo tre anni volati via troppo in fretta, con un epilogo amaro e silenzioso.

Più che il campo, è importante quello che accaduto fuori. Sugli spalti. Difficile parlare di campo, perché è l'atmosfera a rubare l'occhio. Dopo la contestazione a Casa Milan, nel pomeriggio, la protesta va avanti anche all'interno dello stadio. Cantando "Tutti a casa", la Curva Sud ha deciso di lasciare gli spalti dopo i primi 15 minuti, proseguendo così la dura contestazione iniziata nel pomeriggio davanti a Casa Milan. Durante l’attesa, i tifosi hanno intonato numerosi cori di protesta contro l’attuale dirigenza e proprietà. Tra i più significativi, uno mai sentito prima: “Ibra, Furlani e Scaroni, vogliamo le dimissioni, non servono le spiegazioni, voi dovete andarvene”, chiaro segnale di rottura profonda con i vertici del club. La protesta ha poi preso di mira individualmente i protagonisti della governance rossonera. La Curva ha scandito a turno i nomi di Gerry Cardinale, Paolo Scaroni e Giorgio Furlani, accompagnandoli con il coro “Indegni”. Non sono mancati attacchi frontali anche all’attuale proprietario del Milan: “Devi vendere, vattene” e “Gerry, go home” sono risuonati forti e chiari nel settore caldo dello stadio.


Il match di San Siro è stato lo specchio fedele di due realtà in cerca di risposte. Due club con molte domande e poche certezze, che dovranno capire in fretta come ricostruire e soprattutto perché farlo. Se questa stagione ha lasciato in eredità dubbi e delusioni, la prossima dovrà partire da un’esigenza fondamentale: ritrovare un senso. Perché in un calcio dove tutto corre, l’unica cosa da evitare è l’irrilevanza.