
L'ex allenatore di Doué: "Mi lasciò senza parole. E il fratello Guelà è maturo come lui"
Il PSG si appresta ad affrontare un'altra finale per provare a trasformare una stagione già incredibile in perfetta. Per avere la meglio sul Chelsea il tecnico Enzo Maresca conterà ancora una volta sull'estro di Desiré Doué, fra gli altri.
Philippe Debray, direttore dell'istituto ETP Odorico dove il fantasista ha trascorso la sua formazione, ha dichiarato sulle colonne di Ouest-France: "Mi ha lasciato senza parole. È un ragazzo capace di pianificare le cose con intelligenza e umiltà. Avrebbe dovuto sostenere la maturità a giugno, a settembre avrebbe dovuto sostenere un esame di filosofia. Sceglie filosofia e lo passa brillantemente. Molti giovani non si sarebbero presentati perché già in possesso della maturità, ma lui no".
Anche un altro allenatore che ha incrociato, Pierre-Emmanuel Bourdeau, ha confermato questo aspetto parlando anche del fratello ora seguito dal Milan: "Dés era un ragazzo mentalmente ben fatto, e già molto concentrato sul suo desiderio di successo. Aveva afferrato quali dovessero essere i mezzi necessari per arrivare ad affermarsi e, mentalmente, era uguale a suo fratello Guéla", ricorda Bourdeau, che lo conobbe durante i suoi primi passi alla scuola calcio, prima di averlo ai suoi ordini nella Nazionale Under 17.
Philippe Debray, direttore dell'istituto ETP Odorico dove il fantasista ha trascorso la sua formazione, ha dichiarato sulle colonne di Ouest-France: "Mi ha lasciato senza parole. È un ragazzo capace di pianificare le cose con intelligenza e umiltà. Avrebbe dovuto sostenere la maturità a giugno, a settembre avrebbe dovuto sostenere un esame di filosofia. Sceglie filosofia e lo passa brillantemente. Molti giovani non si sarebbero presentati perché già in possesso della maturità, ma lui no".
Anche un altro allenatore che ha incrociato, Pierre-Emmanuel Bourdeau, ha confermato questo aspetto parlando anche del fratello ora seguito dal Milan: "Dés era un ragazzo mentalmente ben fatto, e già molto concentrato sul suo desiderio di successo. Aveva afferrato quali dovessero essere i mezzi necessari per arrivare ad affermarsi e, mentalmente, era uguale a suo fratello Guéla", ricorda Bourdeau, che lo conobbe durante i suoi primi passi alla scuola calcio, prima di averlo ai suoi ordini nella Nazionale Under 17.
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