
Lookman non è un giocatore rivendibile. Ma l'Inter non può avere solo plusvalenze
"Accanto al talento ci vuole l’esperienza, ci vuole un aspetto caratteriale molto forte. Lookman non è un giocatore rivendibile, ma ci può dare il vantaggio della qualità che ha". Le parole di ieri di Giuseppe Marotta inquadrano perfettamente quello che una squadra di alto livello deve fare. Puntare su un calciatore che innalzi il livello, che conosca il campionato, che sia nella fase migliore della sua carriera. E puntarci economicamente, non solo a parametro zero, perché altrimenti il rischio sarebbe quello di bruciarlo. "È un giocatore che non scopro io, ma inoltre un buon giocatore fa crescere i giovani che ha attorno a sé: un mix tra giovani e meno giovani dà valore alla rosa”.
Di più, non bisogna strapagarlo di ingaggio. Perché se è vero che, eventualmente, Lookman si troverà di fronte a un investimento pesante per il suo cartellino, dall'altro non sarà nemmeno lontanamente il più pagato. Ci sono i Lautaro e i Thuram, per quello. Oppure i Calhanoglu. Gente che prende circa il doppio del suo ingaggio e a cui si chiede di fare la differenza. Lookman non sarà rivendibile ma darà forza a un attacco che ha due certezze, ma anche due incognite come Bonny e Pio Esposito.
Insomma, che Lookman possa giocare con tutti - e fare addirittura parte di un tridente - non è qualcosa di scontato. Non è detto che non sia rivendibile, a patto di vedere quello che sta facendo con l'Atalanta anche in maglia Inter. A quel punto qualcosa cambierebbe anche dal punto di vista del suo cartellino.
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