
San Siro è l'ennesimo stadio che verrà ristrutturato. Perché non se ne riesce a fare uno nuovo?
San Siro sarà venduto. Forse. Perché se è vero che ieri c'è stato un comunicato ufficiale, la partita non è ancora chiusa. Lo sarà dopo una commissione e un Consiglio e, forse, dopo decenni in cui le nostre società non hanno fatto altro che aspettare. "La Giunta ha esaminato favorevolmente la proposta che arriverà in commissione e in Consiglio. È stato un lavoro importante, ringrazio il Consiglio comunale che ci ha dato il perimetro per costruire questo processo, in un continuo dialogo. C'è stato un ampio dibattito, l'assessora Elena Grandi ha espresso parere negativo".
Che San Siro sia un gioiello e un tempio del calcio, non c'è nulla da ridire. Che sia vetusto, da rivedere dopo trentacinque anni di immobilismo, anche. Non perché non faccia grandi introiti, bensì per alcune situazioni che sono paradossali. In Europa la visione della partita è completamente un'altra, in Italia siamo ancorati agli anni novanta, quelli che ci hanno dato quella straordinaria mancata occasione che è stato il Mondiale. Forse dopo 42 anni vedremo un Europeo, seppur in collaborazione con la Turchia. Forse.
Ma come è possibile che in Italia non si possa fare niente? Perché tutti possono dire la loro su un nuovo stadio? San Siro rischia di morire di burocrazia, anche se nessuno ha creduto ci potesse essere un altro progetto. Anche perché poi qualcuno lo dovrà pagare e difficilmente sarebbe ammortizzato.
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