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Dal rimprovero a rigorista inatteso: così Allegri sta rimettendo Leao al centroTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 14:00Serie A
di Ivan Cardia

Dal rimprovero a rigorista inatteso: così Allegri sta rimettendo Leao al centro

È passata solo una giornata, più lunga del solito considerata la sosta per le gare delle nazionali, tra la partita con la Juventus e quella con la Fiorentina, ma per il Milan sembra cambiato tutto. Non solo nel risultato, comunque positivo: i rossoneri, comunque, nel nuovo corso di Massimiliano Allegri, continuano a portare a casa punti. È cambiato tutto per quanto riguarda quello che, potenzialmente e forse non solo, è il giocatore più importante in squadra. Dai rimproveri alla fiducia massima. Nella pancia dell’Allianz Stadium, dopo essersi sfogato a più riprese in campo e a favore di camera, Allegri aveva preso Rafael Leao da parte e gli aveva spiegato che, così, proprio non si andava da nessuna parte. Il bastone, nella gestione del tecnico livornese. C’è chi l’ha descritto come un rimprovero e chi come un confronto. Una cosa è certa: al di là del doppio errore sotto porta, a Max di Rafa non era piaciuto l’atteggiamento. Il solito, direbbe qualcuno. Ma questa volta a Milanello è cambiata la musica: non c’è più Pioli, che aveva trovato in un approccio “morbido” la chiave per portare il portoghese lì dove tutti credono possa stare, anche se a 26 anni non ci è ancora arrivato con continuità. E tantomeno vige l’anarchia dei cooling break della scorsa stagione. Al bastone, si sa, corrisponde la carota. Ed eccola servita: nel momento del rigore decisivo, ieri sera proprio contro la Fiorentina dell’ex mentore, Max ha fatto valere la sua legge. Dal dischetto ci va Rafa. Non certo una scelta scontata. Non con Modric in campo, per esempio. Di rigori, prima di ieri, Leao ne aveva tirati appena tre: due segnati (l’ultimo nel 2017 con l’Under 19 del Portogallo) e uno sbagliato. Per certi versi, era il rigore più importante della sua carriera. Rafa lo ha segnato. Doppietta, tre punti, ecco la versione che a Milano tutti vorrebbero vedere sempre. È la strategia più vecchia del mondo, per certi versi, e Allegri non è certo il primo a tentarla. Leao ha qualità stellari ma numeri non formidabili, almeno se analizzati “nel lungo”. Lo ha detto anche lui: per potersi considerare al livello top, deve mettere nel suo bagaglio gol e assist in serie, non soltanto quando gli va. Il rimprovero di inizio ottobre e la fiducia assoluta di ieri sera vanno nella stessa direzione, il vero grande obiettivo di Max: rimettere Rafa al centro del Milan. Altro che spedirlo in panchina o in soffitta. Alla fine, conta solo una cosa: il risultato. Il Leao visto ieri sera a San Siro ha aiutato a portarlo a casa.