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I master? Un dramma!TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 5 giugno 2023, 09:00Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

I master? Un dramma!

Conosco il Settore Tecnico di Coverciano per averlo frequentato ed essere stato presente al commissariamento a cavallo tra il 2001/2. So che la rivoluzione del calcio dovrebbe partire da lì e in due anni si potrebbe ribaltare la situazione. Come? Rivedendo i corsi per istruttori, che non esistono, per allenatori, che si nascondono dietro il successo di pochi nomi importanti, e manager, messi in discussione, ancora una volta, dai bilanci delle società.

Marco Fallini, sulla "rosea", analizza il problema del Milan, che vende male, se Donnarumma, Calhanoglu, Kessié e Romagnoli sono andati via a costo zero. Nel 2021 i bilanci della Serie A vedevano due squadre in attivo: l'Atalanta per 54 milioni e il Verona per 1. Significava che la maggioranza dei manager era modesta, dal momento che il bilancio, nella più parte dei casi, si gioca sul mercato. Rimango dell'avviso che il calcio non s'impara sui banchi di scuola, ma è una trasmissione di esperienze, se a parlare sono persone disposte a trasmetterle. Premesso che la cosa più difficile non è vendere, ma acquistare il big, sul quale corrono in molti, aggiungo che lavorare nel grande club facilita il compito, anche per piazzare gli esuberi del settore giovanile, ma perdere i quattro a costo zero, che vanno, rispettivamente, al PSG, all'Inter, al Barcellona e alla Lazio, è un errore che non ha l'eguale. Si può anche imparare a vendere. Esistono precise strategie. Eppoi tutto è frutto di un lavoro.

Se dal Milan passo alla Juventus, ricordo due prime pagine della "rosea" dedicate al D.S. Paratici, che, alla seconda e terza, spiegava quale sarebbe stato il mercato del club. Se il primo comandamento è quello di non parlare, perché spetta al presidente, all'allenatore e ai calciatori, ho detto delle capacità di chi ricopriva un ruolo di responsabilità. L'acquisto, poi, di calciatori a costo zero, con ingaggi pluriennali fuori dalla norma, ha portato ad appesantire bilanci che non ne sentivano necessità. Se la legge Bosman permetteva al calciatore di lasciare a fine contratto e scegliere la nuova destinazione, al tempo stesso offriva al club di perdere uno che aveva fatto il suo tempo e acquistare, sempre a costo zero, chi serviva. D'accordo, non si doveva sbagliare, oltre, talvolta, a giocare d'anticipo, ma chi capiva aveva vantaggi. Se aggiungo che master per manager vengono fatti in tante università, dalla Bocconi a Ragusa, ma non aggiungono niente di nuovo, mi sembra di aver segnalato, una volta di più, una mancanza che non può passare sotto silenzio.