
Napoli, follia a Parma: tre legni, tanta tensione e dallo psico-dramma al sorriso
Il Napoli pareggia a Parma, ma lo Scudetto resta lì ad un passo e la squadra viene accolta da migliaia di tifosi in festa al rientro a Capodichino in piena notte. E' l'ennesimo capitolo totalmente a sorpresa regalato da un campionato folle ed una lotta Scudetto che si deciderà solo all'ultima giornata. L'uomo Scudetto rischia di essere a sorpresa Pedro che, con due reti a San Siro, si conferma eterno come solo i fuoriclasse. Il Napoli conserva dunque il +1 sui nerazzurri, da capitalizzare battendo il Cagliari - già salvo dopo la vittoria sul Venezia - all'ultima giornata in un Maradona a quel punto pronto a festeggiare. Quello dei partenopei è il tipico sospirone di sollievo di chi sa di aver scampato uno psico-dramma collettivo, ma guai a considerare chiusi i giochi, come insegna questo campionato e come consigliano i limiti emersi nell'ultimo periodo.
Napoli bloccato dalla pressione
Più di un semplice braccino. Il Napoli si spegne progressivamente, bloccato dalla tensione, fino ad attendere unicamente una buona notizia da San Siro. Certo, la squadra di Conte ci prova, colpisce un palo clamoroso con Anguissa nel primo tempo, poi due traverse prima con Politano e poi con McTominay su calcio di punizione, ma poi vive una fase di totale sterilità dopo la notizia del 2-1 dei nerazzurri all'interno di un secondo tempo in cui si gioca pochissimo e proprio non accettando le perdite di tempo del Parma arriva il rosso di Conte. Al pareggio, con il boato del settore ospiti, il finale è addirittura conservativo e con il Parma che sembra provarci di più. Un finale totalmente folle che rende bene l'idea di un campionato senza padrone fino all'ultimo istante.
Conte esausto
"Andiamoci a prendere lo Scudetto", è il grido di battaglia di Antonio Conte, lasciando la sedia della conferenza stampa del Tardini. Il tecnico del Napoli appare esausto e decisamente provato, ma non manca il sorriso di chi sa di aver evidentemente superato l'ultimo ostacolo: "Dobbiamo fare l'ultimo passo in maniera seria insieme ai tifosi, se dovesse davvero accadere allora lì bisognerà festeggiare come Dio comanda", uno dei passaggi prima di spiegare anche il motivo del rosso che lo porterà a guardare dalla tribuna l'ultima sfida: "Mi ha dato molto fastidio l'ostruzione del Parma, l'ho trovata esagerata e poi si stanno anche lamentando del recupero. S'è giocato pochissimo, una volta un crampo, una volta un colpo in testa, poi entrava ed usciva il medico. A tutto c'è un limite".
Napoli bloccato dalla pressione
Più di un semplice braccino. Il Napoli si spegne progressivamente, bloccato dalla tensione, fino ad attendere unicamente una buona notizia da San Siro. Certo, la squadra di Conte ci prova, colpisce un palo clamoroso con Anguissa nel primo tempo, poi due traverse prima con Politano e poi con McTominay su calcio di punizione, ma poi vive una fase di totale sterilità dopo la notizia del 2-1 dei nerazzurri all'interno di un secondo tempo in cui si gioca pochissimo e proprio non accettando le perdite di tempo del Parma arriva il rosso di Conte. Al pareggio, con il boato del settore ospiti, il finale è addirittura conservativo e con il Parma che sembra provarci di più. Un finale totalmente folle che rende bene l'idea di un campionato senza padrone fino all'ultimo istante.
Conte esausto
"Andiamoci a prendere lo Scudetto", è il grido di battaglia di Antonio Conte, lasciando la sedia della conferenza stampa del Tardini. Il tecnico del Napoli appare esausto e decisamente provato, ma non manca il sorriso di chi sa di aver evidentemente superato l'ultimo ostacolo: "Dobbiamo fare l'ultimo passo in maniera seria insieme ai tifosi, se dovesse davvero accadere allora lì bisognerà festeggiare come Dio comanda", uno dei passaggi prima di spiegare anche il motivo del rosso che lo porterà a guardare dalla tribuna l'ultima sfida: "Mi ha dato molto fastidio l'ostruzione del Parma, l'ho trovata esagerata e poi si stanno anche lamentando del recupero. S'è giocato pochissimo, una volta un crampo, una volta un colpo in testa, poi entrava ed usciva il medico. A tutto c'è un limite".
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