
Parolo: "Il Napoli ora soffre di testa e il Napoli ha le torri. Okafor? Non gioca per un motivo"
“Il Napoli ha tutto ancora nelle sue mani". Pensieri e parole di Marco Parolo, ex centrocampista e oggi opinionista DAZN, intervenuto al podcast 'Step On Foot'. "Conte aveva battezzato come decisiva la gara col Genoa - prosegue l'ex calciatore - perciò schiera Lobotka forzando la sua presenza, perché poi sapeva a Parma di potersi giocare un jolly. Hanno provato con anti-infiammatori per farlo giocare perché era la gara fondamentale".
Ancora sulle assenze di casa Napoli Parolo si esprime in questo modo: "Forse però torna un Neres quasi a pieno regime e sposta, il miglior Napoli s’è visto col 4-3-3. L’intoppo è che va a Parma senza Buongiorno e Jesus e di testa può soffrire e loro hanno torri come Djuric e Pellegrino. Olivera sul 2-2 è molto passivo, lui fa un bel gol, ma devi intercettarlo prima fisicamente. Billing era già un di più ad essere lì, poi viene scavalcato”.
Lo scorso gennaio il Napoli ha perso Khvicha Kvaratskhelia, sostituendolo poi all'ultimo giorno di mercato con Noah Okafor. Quest'ultimo, però, ha collezionato solo pochi scampoli di partita, per un totale di 36 minuti in campo. Perché così poco? Parolo se lo spiega così: “Per conquistarsi il posto per lui devi conquistare proprio quel secondo, andare fuori giri, con le pulsazioni del cuore oltre la sua soglia, lui poi guarda i dati e dice merita di entrare. Conte guarda molto all’atteggiamento. Se non gioca è perché non è nel mood di Conte”.
Ancora sulle assenze di casa Napoli Parolo si esprime in questo modo: "Forse però torna un Neres quasi a pieno regime e sposta, il miglior Napoli s’è visto col 4-3-3. L’intoppo è che va a Parma senza Buongiorno e Jesus e di testa può soffrire e loro hanno torri come Djuric e Pellegrino. Olivera sul 2-2 è molto passivo, lui fa un bel gol, ma devi intercettarlo prima fisicamente. Billing era già un di più ad essere lì, poi viene scavalcato”.
Lo scorso gennaio il Napoli ha perso Khvicha Kvaratskhelia, sostituendolo poi all'ultimo giorno di mercato con Noah Okafor. Quest'ultimo, però, ha collezionato solo pochi scampoli di partita, per un totale di 36 minuti in campo. Perché così poco? Parolo se lo spiega così: “Per conquistarsi il posto per lui devi conquistare proprio quel secondo, andare fuori giri, con le pulsazioni del cuore oltre la sua soglia, lui poi guarda i dati e dice merita di entrare. Conte guarda molto all’atteggiamento. Se non gioca è perché non è nel mood di Conte”.
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