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Milan su Zinchenko, l'ex Shakhtar Nicolini: "Qualità ed esperienza: giusto per Allegri"TUTTO mercato WEB
© foto di Uefa/Image Sport
ieri alle 14:00Serie A
di Daniele Najjar

Milan su Zinchenko, l'ex Shakhtar Nicolini: "Qualità ed esperienza: giusto per Allegri"

Il Milan puntaOleksandr Zinchenko: salgono le quotazioni del giocatore dell'Arsenal soprattutto se dovesse concretizzarsi la partenza di Theo Hernandez sulla fascia sinistra (il francese è puntato dall'Atletico Madrid ed ha già dato il suo benestare al trasferimento).

In esclusiva a TuttoMercatoWeb.com è intervenuto per parlare di lui e di altri talenti che potremmo vedere in Italia e con i quali ha lavorato, Carlo Nicolini. Dal 2004 al 2016 e poi dal 2020 al 2024 ha lavorato allo Shakhtar Donetsk, club dove Zinchenko è cresciuto. Autentico scopritore di tanti talenti, in Ucraina Nicolini ha iniziato come preparatore atletico per poi divenire direttore sportivo al fianco di Dario Srna fino a pochi mesi fa ed in passato ha ricoperto diversi ruoli fra Nazionale turca, Galatasaray, Besiktas e Zenit di San Pietroburgo (attualmente è svincolato).

Carlo, come vedrebbe Zinchenko al Milan, in caso di partenza di Theo Hernandez?
"Il giocatore è importante e d'esperienza, lo dimostra il curriculum. Che sia il sostituto ideale di Theo non lo so: il francese è molto offensivo, Zinchenko è più un jolly capace di ricoprire svariate posizioni. Sappiamo che Allegri ama i giocatori con una certa esperienza, pronti a dire la loro e lui rientra in questa categoria, non sarebbe di certo una scommessa".

Che cosa ricorda di lui allo Shakhtar?
"Era nel nostro settore giovanile, se ne andò molto presto in Russia. Era tecnicamente ben dotato, infatti giocava fra la mezzapunta e l'esterno, con facilità di tecnica, passaggio e tiro. Piano piano nel suo percorso ha trovato quella posizione, riuscendo a toccare il picco massimo al City. Con Guardiola gli esterni sono attaccanti aggiunti e lui è bravo a inserirsi. Ha fatto poi bene anche all'Arsenal. La sua miglior caratteristica è che cambia molto spesso posizione, anche in Nazionale, senza perderci nulla dal punto di vista della tecnica e della visione di gioco che sono importanti".


L'arrivo di De Bruyne al Napoli esclude Sudakov, oppure li vedrebbe convivere bene assieme?
"Per me possono convivere tranquillamente assieme in campo. Sia se schierati titolari contemporaneamente, sia nell'ottica, per il Napoli, di avere una rosa più profonda. Bel colpo De Bruyne in termini di leadership, tecnica, esperienza, che sono superiori. Qualche dubbio lo abbiamo tutti sul fatto che possa garantire tutte le partite nelle tre competizioni, quindi forse sarebbe anche consigliabile per il Napoli affiancargli giocatori giovani, anche se Sudakov ha già una certa esperienza internazionale importante. Quest'anno c'era solo il campionato, l'anno prossimo no: io credo che in quel ruolo il mercato del Napoli non sia finito con De Bruyne".

In questo valzer di panchine, come cambia la gerarchia delle prime della classe?
"Difficile rispondere, dopo i cambi, bisogna capire che mercato ci sarà. Tanti cambi sono stati fatti secondo me non con una grande programmazione dietro, ma per delle situazioni che sono venute a crearsi. Allegri per esempio porta a pensare che il Milan possa rialzarsi, ma bisogna vedere appunto chi gli prenderanno per formare la rosa. L'Inter è stata magari spiazzata ed ha ripiegato su Chivu, la Roma ha preso un grande nome come Gasperini, che bisognerà vedere come si sposerà con la piazza. Vedo tante incognite, vedremo chi lavorerà meglio con le rispettive società".

Visti i tanti cambi, un ritorno in Italia la stimolerebbe, nel caso in cui qualcuno la chiamasse?
"Sicuramente lo prenderei in considerazione. Devo anche dire che, nonostante il mio curriculum, ho ricevuto chiamate interessanti soprattutto dall'estero ed ora mi sono aperto a lavorare ancora fuori, dove sono altamente considerato. Mi sembra un po' strano a dire il vero, ma devo dire che a questo punto vedo difficile questo incastro con qualche club italiano".