
Hojlund doveva essere la risposta dallo United a Haaland. Stasera sarà un'altra storia
Il trasferimento di Rasmus Hojlund dall'Atalanta al Manchester United definito nell'estate 2023 resta ancora oggi la cessione più remunerativa definita dalla società nerazzurra nella sua storia. Vero infatti che quest'estate Mateo Retegui, capocannoniere dell'ultima Serie A, è stato ceduto all'Al-Qadisiya per 67 milioni di euro, ma due anni fa i red devils pagarono anche di più per portare a in Premier League il centravanti danese: 70 milioni di euro più dieci di ulteriori bonus.
Tutti sanno com'è andata. Più o meno come tutti gli acquisti del Manchester United negli ultimi quindici anni, Hojlund non ha reso per quelle che erano le aspettative. Il club inglese pur avendo preso un ventenne che aveva realizzato nove gol con la maglia della Dea nella precedente Serie A si aspettava che il calciatore cresciuto nel Copenaghen potesse diventare il 9 di riferimento per dieci anni e oltre realizzando fin da subito caterve di gol. Potesse essere la risposta a quell'Haaland che in tre stagioni e spiccioli ha già raggiunto quota 129 reti con la maglia del Manchester City.
Ma di numeri 9 come Haaland non ne nascono molti, evidentemente. E il suo background era ben diverso da quello di un Hojlund che non poteva reggere il peso delle aspettative. Non l'ha fatto esattamente come tantissimi giocatori prima di lui. In due anni con la maglia del Manchester United ha realizzato 26 gol in 95 presenze, ma già dopo la prima stagione era chiaro a tutti che non sarebbe finita bene. E infatti questa estate è stato subito messo in vendita col Napoli che dopo l'infortunio di Lukaku ha puntato su di lui con un investimento da 50 milioni di euro praticamente certo.
L'impatto di Hojlund col mondo Napoli non poteva essere migliore. Praticamente appena sbarcato in città è salito sul treno per Firenze ed è sceso in campo dal primo minuto contro la Fiorentina. Dopo 14 minuti, era anche già andato a segno. Il miglior biglietto di benvenuto possibile.
Grazie a quella prestazione il centravanti danese s'è guadagnato una maglia da titolare anche per stasera, per un impegno decisamente più complicato: di fronte il Manchester City di Pep Guardiola, una squadra che ha sfidato in quattro derby negli ultimi due anni. Zero gol, ma score positivo: due vittorie, un pareggio e una sconfitta. Quella di oggi però sarà un'altra storia, il tritacarne United per Hojlund è ormai alle spalle.
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