
Ma il Napoli di Antonio Conte sta davvero soffrendo il doppio impegno?
Si è inceppato il Napoli. Il successo casalingo sul Genoa è la parentesi sorridente tra due ko esterni, con Milan e Torino. Il resto lo fanno gli infortuni, e i vecchi dubbi. Quelli che circondano la carriera di Antonio Conte, stellare in campionato ma quasi sempre opaco nelle coppe. Più che vincere il secondo scudetto consecutivo, la vera sfida a cui è chiamato il tecnico salentino è dimostrare di poter gestire il doppio impegno, peraltro con una rosa decisamente migliorata rispetto alla scorsa stagione.
Ma il Napoli si è davvero inceppato? A volte, l’unica risposta la danno i freddi numeri. In queste prime sette giornate, gli azzurri campioni in carica hanno portato a casa cinque vittorie e due sconfitte: dodici i gol fatti, cinque quelli subiti. Un campionato fa, allo stesso punto, il Napoli aveva conquistato cinque vittorie, un pareggio e una sconfitta. Tredici reti segnate, cinque subite. Morale: un anno fa la squadra di Conte aveva un punto in più rispetto alla classifica attuale. In Champions, una sconfitta in casa del Manchester City - può capitare - e il successo interno sullo Sporting CP: tutto in regola, si direbbe.
Fermo restando che il tema esiste - e che comunque l’anno scorso Conte non ha battuto Baroni -, più che nei risultati l’impressione che il Napoli stia soffrendo il doppio impegno, per ora, è tutta negli occhi e nella testa di chi guarda giocare gli azzurri. Anche perché il rendimento di oggi non è, nel complesso, lontano da quello di ieri: il club di De Laurentiis ha vinto l’ultimo campionato senza dominarlo, anzi. Non correva come una fuoriserie l’anno scorso, non va come un catorcio adesso.
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