
Sabatini: “Il Napoli fatica a gestire il doppio impegno, non solo difficoltà fisiche e psicologiche”
Il giornalista Sandro Sabatini ha commentato la sconfitta del Napoli contro il Torino attraverso il proprio canale YouTube: "Non è il caso di far drammi, però un po' di sana preoccupazione per il Napoli ci vuole, perché altrimenti significa nascondere un'impressione che è stata evidente. Il Napoli ha perso a Torino contro il Toro di Baroni, complimenti naturalmente, al culmine di una partita che punisce le speranze della squadra con lo scudetto, sia sotto il profilo del risultato, sia anche soprattutto forse come prestazione. È evidente, almeno questa è l'impressione, che il Napoli si trovi in difficoltà a gestire il doppio impegno campionato e Champions League. Ma questa difficoltà non giustifica il fatto di aver visto comunque una squadra svagata, svogliata, lenta. Non si tratta soltanto di difficoltà fisiche e psicologiche, ecco, se vogliamo, ma anche qualcosa di tattico che il Napoli non riesce ad esprimere.
Perché non ci riesce? E’ giusto procedere con le domande cercando di dare delle risposte. La prima, naturalmente riguarda gli infortunati, gli assenti, perché i tre che già si sapevano, cioè Lobotka, Rrahmani e Lukaku, e hanno avuto due aggiunte dai giocatori probabilmente più attesi, cioè McTominay e Hojlund. Ora, senza McTominay il centrocampo diventa molto compassato, e anche molto ripetitivo. Si sa, perché mancando le accelerazioni, le incursioni e anche la presenza nel gioco aereo dello scozzese, al Napoli manca tantissimo. Mancando Hojlund, invece viene fuori un po' un caso che riguarda Lorenzo Lucca. Il terzo centravanti del Napoli che si è trovato a giocare probabilmente la partita più attesa per lui al cospetto di chi era il terzo centravanti l'anno scorso, cioè il Cholito Simeone. Ed è finita con un gol del Cholito, 1-0 per il Toro, e la sensazione che tornando indietro con la macchina del tempo, la macchina del calciomercato, il Napoli avrebbe fatto bene a valutare la cessione di Simeone e in proporzione anche ai soldi spesi per Lucca, che non va bocciato, ma non vale Lukaku, non vale Hojlund. Il grande interrogativo che adesso si porta dietro questa partita è se Lorenzo Lucca vale anche il Cholito Simeone, che poi ha una storia tutta particolare, perché a Napoli anche da comprimario si è fatto ben volere. Ha partecipato alle vittorie degli scudetti in maniera significativa e il gol che punisce il Napoli in qualche modo riporta alla memoria quel che successe sempre col Cholito Simeone in questa storia che è un po' maledetta, benedetta dagli scudetti, ma maledetta anche per altre situazioni. Ecco, è la storia del 2018 quando una tripletta del Cholito nella partita tra Fiorentina e Napoli consegnò la vittoria alla Fiorentina, ma questo non era importante. Tolse al Napoli, piuttosto, tutte le speranze di conquistare quel titolo quando c'era Sarri in panchina.
Spostandoci sull'attualità e sul presente, è evidente che il Napoli non rispecchia, almeno in questa partita, che rappresenta la seconda sconfitta in campionato dopo poche giornate con una percentuale che inizia a preoccupare, quelle che erano le sue caratteristiche migliori, le più brillanti, le più significative dell'anno scorso. Cioè, l'anno scorso era una squadra che lottava con grande convinzione, con grande grinta. Anche stavolta c'è stato l'assedio finale, c'è stato il gol annullato a Noa Lang, merita di giocare qualche minuto in più secondo me. Ma non basta soltanto lottare, non basta la predisposizione alla grinta, alla cazzimma, come si dice a Napoli, cioè e quello che deve dare, che sapeva dare Antonio Conte. L'anno scorso era anche qualcosa di più di raffinato dal punto di vista tecnico e tattico che nel Napoli non si vede. In quest'anno non si è visto a Milano contro il Milan, si è visto poco, anche in altre partite pure vinte in campionato, e non si è visto contro il Torino. Perché il Torino aveva un'ampiezza di gioco e una facilità finché ha retto, cioè fino all'ultimo quarto d'ora, per arrivare dall'altra parte che il Napoli invece non aveva la manovra del Napoli sempre molto macchinosa.
In questo senso è il caso anche di richiamare l'attenzione sulle prestazioni dei singoli, partendo da Milinkovic-Savic, che comunque un’incertezza l'ha avuta non sul gol, lì poteva farci obiettivamente poco, ma in un altro paio di situazioni. Tanto da alimentare il dubbio, che è assolutamente strumentale, però va portato avanti perché il ruolo del portiere predispone prevede un’alternanza quantomeno sicura e non che sembra quasi ‘casuale’ come avviene tra Milinkovic e Meret. Così si rischia di far perdere a entrambi delle certezze che sono fondamentali per il ruolo del portiere. Di Lorenzo, partita come al solito, però c'è quella scivolata disperata sul gol di Simeone che resta come immagine della partita. La coppia dei centrali Beukema e Juan Jesus, più che sufficiente, partita pulita, ordinata, efficace, però senza nulla dalla metà campo in su. Lo stesso tempo Olivera, anche lui partita sufficiente, però sullo 0-0 sbaglia un tocco da pochi centimetri dalla porta granata, difesa da Israel, e quel tocco avrebbe portato a uno sviluppo completamente diverso nella partita se il Napoli fosse andato in vantaggio. Davanti alla difesa Gilmour ha giocato come Lobotka con pochissima differenza, anche se a un certo punto Asllani, pensate un po', sembrava prendere il sopravvento. E dei quattro Neres non è quello dell'anno scorso, quello che aveva fatto innamorare i tifosi del Napoli con grande vivacità, ma anche con la concretezza delle conclusioni, degli assist, dei cross. Qui sembra un giocatore che si diverte e si esibisce in una serie di dribbling e di qualità tecniche che indubbiamente non gli mancano, ma poi restano un po' fini a sé stesse, sinceramente. Merita un discorso diverso, perché per un po' è sembrato uno estraneo quasi alla partita che giocava, tanto per giocare, perché sennò non ce n'erano altri. S'è svegliato un po' con qualche colpo di testa e con una presenza più efficace in area, ma alla fine quando ormai era troppo tardi. Spinazzola, anche se impreciso, buona prestazione. Ma impreciso in tutti gli ultimi tocchi che fossero conclusioni oppure assist. De Bruyne è un giocatore di un altro livello, di un'altra categoria, tra l'altro negli ultimi 10 minuti non mi è dispiaciuto da regista. Poi però se si va a vedere c'è un tiro a giro nel primo tempo e una conclusione al volo che va quasi in curva nel secondo tempo, un po' pochino, anche se De Bruyne non va messo in discussione.
E poi c'è il caso di Lorenzo Lucca che ha giocato una partita molto difficile proprio non solo nei movimenti, è sempre stato un po' macchinoso nei movimenti, ma proprio nella produzione di occasioni e conclusioni, nelle sponde. Cioè mi è sembrato sempre molto in difficoltà. Dei giocatori entrati, Politano è una buona notizia in vista della Champions. Noa Lang, l'ho detto. Ambrosino a un certo punto è entrato al posto di Lucca. Ora sembrava la l'arrembaggio finale, Metti un pirata come Ambrosino, però per gli ultimi 20 minuti era proprio necessario togliere Lucca e mettere Ambrosino e se c'era un cross chi la prendeva? Anguissa che di testa è alto? Sì, va bene, col seno di poi son bravi tutti e allora voglio fare il bravo. Io avrei provato a mettere Ambrosino, sì, mantenendo anche Lucca e conservando quindi aumentando quindi una consistenza offensiva che al Napoli indubbiamente mancava. Non è il caso di far drammi, ma un po' di preoccuparsi, sì”.







