De Laurentiis dieci anni fa: "Il San Paolo è un cesso". Nel frattempo è cambiato pochino

Dieci anni esatti fa, in un intervento a Radio Kiss Kiss, Aurelio De Laurentiis parlava così dello stadio San Paolo. "Noi giochiamo in un cesso, avremmo dovuto averlo gratis - riferendosi allo stadio, ndr - se tu mi chiami 200 tifosi dividendoli, io li ospito a Castelvolturno e gli faccio vedere le tavole del progetto di ristrutturazione. Io non ho nulla in contrario al sindaco. Deve avere la pazienza di fare il tecnico, lui non può dire cose che non stanno né in cielo né in terra, bisogna che ci mettiamo tutti quanti d'accordo. Il problema italiano è che i sindaci non sono dei tecnici. È questo il grosso handicap, dovremmo avere dei manager e invece abbiamo dei politici. Abbiamo distrutto l'Italia, basti vedere a Roma con Marino. Io metto un medico a gestire la città? Con tutto il rispetto che ho per lui. Roma in che condizioni è, la città eterna... è un cesso! Come il San Paolo". Dieci anni dopo non è cambiato alcunché. Il San Paolo - ora Maradona - certamente non è migliorato, abbiamo un problema stadi da oramai decenni e continuiamo a parlare di San Siro come di un'opportunità unica per cambiare il paese. Nei mesi scorsi si è parlato della ristrutturazione: "Tutti gli studi sullo stadio sono stati presentati al Presidente De Laurentiis e a tutto il suo staff in modo che lui li possa studiare e visionare in modo del tutto trasparente - ha detto l'assessore alle infrastrutture Edoardo Cosenza - Noi finanzieremo la presentazione come Comune di Napoli e modificheremo il documento unico di programmazione così che seguiremo direttamente la progettazione sia io che il Sindaco. Seguiremo noi il progettista ufficiale. Il Sindaco di Napoli vuole finanziare i lavori del quarto anello, io vorrei farne uno in parte come prototipo". Bisognerebbe chiedere conto a chi, oltre dieci anni fa, diceva che ci sarebbe stata una prima pietra di San Siro, il nuovo Olimpico - o stadio della Roma - oppure lo stesso San Paolo-Maradona. Parole invecchiate, purtroppo, male da parte di De Laurentiis. E non per colpa sua.