
Napoli, Conte: "Prova da squadra. De Bruyne? Non c'era nulla da farsi perdonare"
Al termine della gara di Champions League contro lo Sporting CP, l'allenatore del Napoli Antonio Conte interverrà nella sala conferenze dello stadio Diego Armando Maradona per rispondere alle domande della stampa. Su TuttoMercatoWeb.com, come di consueto, la diretta testuale della conferenza stampa.
23.50 - Comincia la conferenza stampa di Antonio Conte: "De Bruyne? Non c'era niente da farsi perdonare. Quello che mi è piaciuta è la prestazione da squadra. Da squadra che nonostante la difficoltà dell'emergenza ha fatto bene. Poi qui tutto passa in secondo piano, ma la linea difensiva dell'anno scorso, portiere compreso, oggi mancava tutta. Questo deve dare ancora più forza alla squadra. Perché lavorando con lo spirito e la cattiveria agonistica giusti abbiamo l'opportunità di giocarcela. Come abbiamo fatto stasera contro un'ottima squadra. Io avevo grandissimo rispetto dello Sporting perché ha tutte le carte in regola per creare seri problemi a chiunque. Viene da campionati vinti in sequenza in Portogallo, per cui c'era grande rispetto. Abbiamo preparato la partita in un giorno più stamattina, quindi complimenti ai ragazzi perché abbiamo fatto una bellissima vittoria, che deve darci forza, morale e deve farci capire che nonostante le difficoltà va sempre trovata la soluzione. Non bisogna andare dietro a piagnistei inutili. Credo che i tifosi stasera siano contenti dello spirito che la squadra ha messo in campo. Siamo sempre stati bravi, dopo il vantaggio ci siamo difesi in maniera concentrata. E' la prima volta che partecipiamo a questa nuova formula e vogliamo provare a divertirci. Questa deve essere la cosa più importante".
Il Napoli ha manifestato grande personalità.
"E ci metterei anche qualità. Qualità nella giocata. Quando decidiamo di giocare coi quattro centrocampisti, spesso e volentieri la partita la dominiamo noi, l'abbiamo noi nelle nostre mani. Questo è un beneficio che ci porta. L'alternativa del 4-3-3, come fatto stasera dal 65', ci fa trovare soluzioni che conosciamo benissimo dall'anno. Con De Bruyne quest'anno abbiamo implementato un'altra soluzione, togliendo la soluzione Raspadori, che ci permetteva di fare un 4-4-2 con lui che lavorava coi centrocampisti e poi s'alzava accanto all'attaccante. Quello che noi dobbiamo portare in eredità dall'anno scorso è lo spirito. Lo spirito dell'anno scorso lo sto vedendo anche quest'anno e l'anno scorso ci ha portato a fare qualcosa di bello, di incredibile. E ci ha portato a essere in simbiosi coi nostri tifosi. Questa è un'arma micidiale che non dobbiamo mai perdere. Di Lorenzo l'anno scorso ha fatto tutte le partite, Rrahmani le ha fatte tutte, Meret le ha fatte tutte, Spinazzola e Olivera si sono alternati di là. Andate a vedere stasera. Spina ha giocato terzino destro, Beukema sta prendendo fiducia, la fiducia che viene giocando e giocando con lo Scudetto sulla maglia; Juan Jesus è immortale, intramontabile, ringraziamo Dio e teniamocelo stretto stretto; anche Gutierrez si sta inserendo nella giusta maniera. Mi ha fatto piacere anche rivedere Olivera che è una risorsa importante. Chi è entrato ha avuto l'impatto giusto: Lang, Neres, Gilmour, Lucca. Lo spirito non deve cambiare perché fa la differenza".
Neres e Lang sono entrati bene: possono metterle un pensiero in vista del Genoa?
"David lo conosco benissimo, se sta bene ti salta l'uomo e ti crea superiorità. Lui è già una certezza. Mi dà l'alternativa a Politano e può giocare anche a sinistra nel 4-3-3. Rispetto a Matteo (Politano, ndr) è sicuramente un po' meno difensivo, perché Matteo ha lavorato in Italia per tanti anni e sa quando abbassarsi a fare il quinto, a fare la diagonale. Lang sta digerendo il salto. Passare dal campionato olandese a quello italiano, che è molto più tattico e c'è una richiesta più importante rispetto ad altri campionato, non è semplice. Si sta inserendo. Dobbiamo avere la forza, come sto cercando di fare, di metterli dentro. Rischiando anche di far uscire qualcuno che è stato importantissimo l'anno scorso. Noi dobbiamo implementare le armi perché ci sono tante partite e spenderemo tante energie. Per il Genoa vedremo di provare la soluzione che mi può dare più garanzia, se vedo qualcuno più affaticato".
Hojlund sta trovando fiducia? Quanto lo aiuteranno questi due gol?
"Hojlund ha 22 anni e delle potenzialità importanti. Se ha voglia, ma tanto noi gliela facciamo sempre trovare. Ma è un ragazzo serio. Ha spazi importanti per crescere. Sta cominciando a capire la posizione giusta, come difendere palla, come attaccare la profondità. Non dimentichiamo che abbiamo perso uno degli artefici della vittoria dello Scudetto, Romelu Lukaku. Consentitemi anche di fargli le condoglianze - anche se l'ho sentito - da parte di tutto il club. Abbiamo cominciato la stagione con delle defezioni importanti. Hojlund è una grande risorsa. Si vede che è giocatore. Sta a me al mio staff migliorarlo e farlo diventare un crack. Ora è un giovane di grande prospettiva, ma deve diventare come attaccante un crack. Lo stesso Lucca, deve lavorare tanto e deve cercare di alzare il livello. Voglio spendere due parole anche per Ambrosino e Vergara, due ragazzi che si stanno allenando con noi e che stanno facendo dei miglioramenti importanti. Lo dico senza piaggeria, altrimenti piuttosto mi starei zitto. Potrebbero avere spazio, questo deve essere chiaro. Perché poi gioca Marianucci, 21 anni, titolare dell'Under 21, che ha fatto un campionato con l'Empoli. Ogni tanto facciamo anche pace col cervello: non pensate che quando facciamo giocare i giovani è per dare un contentino; se lo faccio giocare è perché mi fido di lui. Marianucci rappresenterà il futuro del Napoli, al 100%. Ambrosino e Vergara sono due giocatori del settore giovanile che stanno crescendo in maniera esponenziale. Se prima o poi li vedete in campo, non dite che sono pazzo".
00.06 - Finisce la conferenza stampa
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