Antonio Conte e i motivi della poca resa in Europa secondo gli opinionisti
Per il Napoli 4 punti in 4 partite di Champions League. E torna in auge il leitmotiv che vuole Antonio Conte mai incisivo in Europa. Ma come mai questa difficoltà oggettiva? Ecco cosa hanno detto gli ospiti di TMW Radio.
Stefano Impallomeni: "Il fatto è che il Napoli ha fatto 1 punto tra PSV e Eintracht. In Europa è un altro tipo di gioco rispetto all'Italia. Perdi il contatto con una certa continuità di gioco, poi ci sono arbitri che ragionano differentemente, e vai a un altro ritmo".
Mimmo Cugini: "Le statistiche non mentono. C'è una questione che riguarda l'alzare il ritmo e la qualità delle giocate. Non mi è sembrato neanche un Napoli di Conte, mancava grinta e cattiveria ieri. Nell'ultimo mese c'è stata un'involuzione nelle prestazioni del Napoli, sembra una squadra stanca ed è troppo presto. E poi quando Conte cita il mercato, manda sempre dei messaggi più o meno chiari, ma è evidente che i nuovi non si sono adeguati al calcio di Conte, ancora non l'hanno capito. E questo la squadra lo paga".
Gaetano Imparato: "Sicuramente incide l'intensità di gioco e questa lentezza del gioco del Napoli ultimamente. Vedo una squadra stanca, sulle gambe, che non riesce ad accelerare e incidere".
Guido De Carolis: "Prendi 6 gol col PSV, non sfondi con l'Eintracht, non è una questione di tecnica ma intensità. In Europa vanno al doppio di te. E' un problema di intensità di tutte le italiane, tranne l'Inter. Le italiane in Europa hanno questo limite, non sei abituato a tenere certi ritmi".
Paolo Paganini: "Ha una idiosincrasia con gli impegni ravvicinati, è da sempre che è così. Le stesse problematiche ce le ha avute con le altre. E' uno che soffre dal punto di vista della programmazione le coppe. Se vuoi crescere come squadra e allenatore devi essere protagonista in Europa, invece lui punta a un obiettivo".
Andrea Cocchi: "E' un problema oggettivo. Non è un luogo comune dire che ha problemi con l'Europa, lo dice la storia cosa ha fatto. Credo sia una questione di intensità e questioni, soprattutto mentali, ai propri giocatori. I calciatori devono dare l'anima e questo impegno costante e massiccio si fa fatica a mantenerlo per due volte a settimana".
Gigi Cagni: "Gli manca sempre qualche giocatore importante. Gli manca ritmo poi, perché il nostro campionato è lento, che annoia".
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