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Napoli in crisi? Va (più o meno) come l’anno scorso: ha solo tre problemi in piùTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 13:23Serie A
di Ivan Cardia

Napoli in crisi? Va (più o meno) come l’anno scorso: ha solo tre problemi in più

“Io non accompagno un morto”. Antonio Conte si è sfogato, come fa lui: tensione al massimo, il bastone nove volte e la carota una. Se proprio deve esserci. Di sicuro non dopo un tonfo come il ko di Bologna, che ha rannuvolato il cielo sopra la testa del Napoli campione d’Italia. Uno sfogo che non porterà con sé venti di separazione - almeno non per ora, a fine campionato resta lo scenario più credibile -, ma che ha acceso i riflettori su un Napoli brutto da vedere e caracollante in classifica. Ma (più o meno) va come l’anno scorso. Gli azzurri, con il tricolore sul petto, hanno due punti di ritardo da Inter e Roma prime in classifica. Non proprio un abisso, pesano le cinque sconfitte stagionali. Un anno fa, di questi tempi, la squadra di Conte era prima, con 25 punti: tre in più, la differenza è ben poca. Minima - anche se i numeri sono comunque tutti al ribasso - pure nel rendimento: 16 gol fatti e 10 subiti, l’anno scorso erano 18 e 8. C’è una frenata, non un frontale sull’autostrada della Serie A. Anche altri dati suggeriscono la stessa conclusione, ne citiamo uno: oggi il Napoli ha prodotto 16,85 xG in undici giornate. Se continuasse di questo passo, chiuderebbe a 58,2: l’anno scorso ha chiuso a 52,9. Siamo lì: il punto è che il Napoli ha vinto lo scudetto - prima squadra nella storia di Serie A a farlo senza vincere nemmeno una partita a febbraio, per dire - non di prepotenza, né di velocità, ma trascinandosi dall’inizio alla fine senza mai entusiasmare. E se l’Inter non avesse fatto harakiri con la Lazio alla penultima giornata, probabilmente non l’avrebbe nemmeno vinto. Oggi Conte ha tre problemi in più. Sarebbe da mettere le virgolette, almeno in un caso: una delle difficoltà arriva dal mercato estivo, che è stato sontuoso e ha portato nove (costosi) rinforzi. Al di là della difficoltà di inserirli in rosa, pur sbandierata da Antonio, il vero tema è che una campagna acquisti del genere alza le aspettative: il Napoli è più forte, ampio e completo dell’anno scorso. Difficile accettare vada alla stessa velocità, o appena più piano. Poi c’è la questione avversari: se l’anno scorso non avesse vinto il Napoli, sarebbe stato complicato trovare un’altra squadra campione. L’unica rivale credibile è stata l’Inter che, però, è riuscita a mettersi i bastoni tra le ruote pensando alla finale di Champions e a una stagione vincitutto poi diventata da zero titoli. Oggi, Conte ha molti più sfidanti: sempre l’Inter, certo, ma anche Roma e Milan. E chissà che la Juve non possa tornare in corsa. Ultima questione, le amate coppe europee, storico tallone d’Achille contiano: il Napoli ha più partite da giocare, e anche questo sta pesando.