
Inzaghi prima del Barça: “Non abbiamo scelto una competizione, ma provato a vincere tutto"
Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter, alla vigilia del match contro il Barcellona è intervenuto in conferenza stampa: "All'andata abbiamo fatto un'ottima gara, nella quale dovevamo in certi momenti fare meglio. Siamo stati concentrati e lucidi, domani dobbiamo fare altrettanto sapendo che sarà praticamente una finale, che ci sarà un vincitore anche se si dovesse passare da supplementari o rigori".
Lautaro e Pavard?
"Su Lautaro e Pavard decideremo insieme allo staff medico e ai calciatori, dovranno dirmi loro le sensazioni. Ieri Pavard ha fatto la prima parte di allenamento con sensazioni discrete, Lautaro non si allena da Barcellona e vedremo oggi".
Il Barça aveva fatto 4-4 con il Real Madrid all'andata e al ritorno ha vinto 1-0. Si aspetta un Barcellona sfrontato come all'andata, o ripetere quella situazione?
"In campionato ha l'81% di possesso, in Champions il 76%. Non so in Copa del Rey, ma non cambia tanto di competizione in competizione. Sappiamo che qualità hanno e che in difesa qualcosa rischiano, ma è un rischio calcolato bene da un ottimo allenatore come Flick, che stimo molto: è la squadra più prolifica al mondo, corre per due titoli dopo averne vinti già due".
Cosa percepisce dal gruppo?
"Ci crede, ha voglia, aspetta questa partita con la giusta tensione. Si allenano bene".
Quanto vi è rimasta dentro la finale di Istanbul e il fatto che sia stata così combattuta?
"Quel pensiero ce l'abbiamo ancora dentro, è stata una notte difficile da digerire, perché avevamo giocato una grande partita. Ma adesso è giusto vivere del presente, della partita di domani: quello fa parte del percorso fatto in questi quattro anni con la nostra dirigenza, i nostri giocatori e i nostri tifosi. Siamo a due partite da un eventuale trofeo, con tutte le difficoltà che abbiamo avuto abbiamo portato l'Inter a essere la prima nel ranking UEFA. Quattro anni fa eravamo sedicesimi, ora vogliamo proseguire".
Cosa le dà fiducia per domani sera?
"Come si sono allenati ieri, dopo una partita col Verona che veniva considerata scontata e alla quale siamo arrivati due giorni dopo la partita col Barcellona. Mi è piaciuta la concentrazione di chi è entrato, mi piace come si sono presentati ieri. C'è stata grande disponibilità per il lavoro a distanza di poche ore dalla partita con l'Hellas. Il lavoro è la prima cosa, io in questi quattro anni non posso dire niente ai miei ragazzi".
Avverte il senso della storia, anche a livello personale?
"È normale che sono partite emozionanti. I record e i titoli fanno piacere, si lavora per questo. Le soddisfazioni ti ripagano per tutto il lavoro che c'è, per quello del mio staff e dei miei giocatori. Non era scontato. Sappiamo che a inizio anno ogni squadra prova a vincere tutto, ma non per grazia ricevuta bensì per il lavoro che c'è dietro. Non abbiamo scelto nessuna competizione al posto di un'altra, abbiamo lavorato sempre per dare soddisfazione ai nostri tifosi che non ci hanno mai fatto mancare il loro apporto".







