
L’editoriale di Chiariello: “Finale festival dei debiti! Questa Inter nasce dal doping finanziario!"
Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto editoriale: “Parto da quanto è accaduto ieri sera, e lo devo dire con la sincerità e anche il coraggio che mi contraddistingue a non aver paura a mettermi contro tutto e contro tutti. Io, cari napoletani, non vi capisco proprio, state gioendo come pazzi come se Napoli avesse vinto la Champions League per la vittoria del Paris Saint-Germain. Io capisco la rivalità sportiva che in questo momento vede l'Inter, nostra grande rivale. Io capisco il fastidio che si prova quando questi deficienti gridano: ‘Noi non siamo napoletani’. Il problema è vostro che non siete napoletani, semmai. Io capisco che in questo momento l'Inter ha preso quasi il posto della Juventus nell'immaginario collettivo partenopeo e quindi tifare per l'Inter è una cosa che va quasi contro natura. Capisco tutto. Capisco anche la grande comunanza che c'è tra i tifosi del Paris Saint-Germain e quelli napoletani. C'è un gemellaggio, c'è una fratellanza e di fronte ai sentimenti io alzo le mani. Capisco anche la simpatia e l'amore che ancora si prova per Kvaratskhelia, grande protagonista del nostro scudetto, per Fabian Ruiz che ha passato le stesse stagioni a Napoli, non molto positive in verità. E anche per Gigione Donnarumma al quale fu perdonato, è stato nel tempo perdonato, un video un po' improvvido con lo zio dopo una grande parata che ci torse dei punti importanti nella corsa a scudetto, dove prendeva in giro i napoletani e il Napoli. Però poi è sempre il nostro Gigione di Castellammare. Tutto questo io lo comprendo. Non voglio neanche tornare sul discorso di Kvara che ci è stato scippato, ne parlo fra poco. Io non posso capire come voi non vi rendiate conto che ieri l'Inter non ha perso. È stata asfaltata, è stata una disfatta, una mattanza, la peggiore che si sia mai vista nella storia. Aspettate, c'è una statistica interessantissima che ora vi tiro fuori. In 260 finali disputate tra Champions League, Europa League, Conference League, Libertadores, Mondiali, Europei, Coppa America, mai una squadra ha perso con un passivo così pesante. È il passivo più pesante di sempre di una qualsiasi finale che conta. Dici, ma a te che ti importa? Eh no, mi importa.
Io ieri non tifavo per nessuna delle due, è per motivi ideologici che ora vi spiego. Motivi ideologici e anche di non vicinanza. È ovvio che da amante del calcio il Paris Saint Germain mi ha riempito gli occhi, mi ha fatto godere, però la mattanza che ieri c'è stata ci ricade addosso, perché è la mattanza del calcio italiano. Noi avessimo vinto lo scudetto sulla squadra campione d'Europa, o che perlomeno come l'altra volta col City esce dal campo con l'onore delle armi, avrebbe dato un valore al nostro scudetto nettamente superiore. E non solo, il calcio italiano che fa due finali in tre anni avrebbe avuto un apprezzamento migliore. Da ieri il calcio italiano esce devastato e soprattutto, a voi non ve ne fregherà neanche niente della nazionale, ma avete la mentalità e la miopia negli occhi. Perché se l'Italia rimane per la terza volta fuori dalla Coppa del Mondo è una tragedia. Dici, ma che c'entra con la partita di ieri? Guardate che l'ossatura di questa nazionale è fatta dall'Inter: i Barella, i Dimarco, i Bastoni. Ragazzi, questi vanno a giocarsi la partita della vita in Norvegia. E Acerbi ha avuto il coraggio, pur sapendo che manca Calafiori, che manca Bongiorno, che siamo in emergenza e in difesa, di dire no, mostrando ancora una volta l'uomo che è, quello che ha insultato Juan Jesus. Questa partita non è solo la disfatta dell'Inter e quindi vedere la faccia di qualche collega del Nord che è interista e si finge di non esserlo in maniera ridicola. Oppure di qualche salotto che è devastato da questa sconfitta. O vedere Marotta che perde la sua quinta finale consecutiva, perché ne ha perse due di Champions con la Juve, due con l'Inter di Champions e una di Europa League proprio con Conte all'Inter. Una garanzia di insuccesso praticamente. Cinque ne ha perse, sono piccole soddisfazioni. Tra l'altro il popolo napoletano era anti-juventino, oggi che diventi pro-Juventino? Perché sapete chi ha goduto ieri più di tutti? Non i napoletani, gli juventini e i milanisti, e vi associate a questo godimento. Cerchiamo di capire invece che questa sconfitta non è solo una disfatta dell'Inter. E' una disfatta che ci tocca a tutti, perché ha detto tre cose fondamentali ieri. La prima è che il campo ha dimostrato che le idee di calcio italiane sono vecchie, sono superate. Oggi ci vogliono giocatori di gamba che fanno uno contro uno, che fanno rotazioni continue senza posizioni fisse. Oggi il calcio si è evoluto ma noi in Italia continuiamo a giocare in un modo che non è vincente. Punto due: il PSG aveva un'età media di 24 anni. L'Inter è vecchissima come è vecchio il Napoli, come sono vecchie tante squadre italiane. Perché in Italia i giovani non giocano. Ma avete visto quel Doué? Che il nuovo astro del calcio mondiale, insieme a Yamal, Bellingham e Musiala. Sono ragazzi di 20 anni fenomenali. E smettetela con la narrazione che il PSG ha cambiato registro, che non spende più per i grandi campioni e che oggi è una squadra grazie al suo meraviglioso tecnico Luiz Enrique, che pure è vero perché Luiz Enrique è il suo meraviglioso tecnico. Questi hanno speso 240 milioni al mercato. Doué non è un ragazzo del prodotto del PSG, è uno preso dal Rennes a 52 milioni. E a gennaio ci hanno fregato sottobanco Kvara a 75 milioni.
Sottobanco e lo ribadisco. La trattativa è durata e io ho la testimonianza registrata dell'avvocato che ha steso il contratto, che hanno trattato quattro mesi sottobanco. E il Napoli non ne sapeva niente. Lui diceva al Napoli ci rivediamo, non vi preoccupate, il famoso Mamuka Jugeli in realtà stava trattando per l'uscita a gennaio, cosa che poi ha concluso. Lui si è portato a casa 10 milioni di euro di commissione e il ragazzo ha scelto di andare a Parigi per 10 milioni l'anno e per disputare la Champions. E apriamola questa parentesi. Mi state torturando tutti i giorni per una mia dichiarazione di vari mesi fa, quando io dissi: ‘Ma Kvara ti va bene andare a Parigi ad annoiarti a vincere il solito scudettino? 11 in 13 anni. Qualcuno ricorderà chi sono i protagonisti di questo scudetto? Conta niente in Francia. E’ un fatto obbligatorio per il PSG, che gioca con regole diverse vincere lo scudetto per poi uscire agli ottavi di Champions. Vorrei ricordarvi, cari fenomeni, chiamate per perculare giorno dopo giorno, che in quel momento il PSG aveva perso in casa con Liverpool 1-0. Che tutti i bookmakers del mondo lo davano per eliminato. Era quotato in maniera altissima il suo passaggio al turno successivo. Che Liverpool era la squadra che aveva vinto il girone unico di Champions, era stata prima. Era prima in Premier League, che ha vinto la ventesima volta, ed era strafavorito. Il percorso del PSG che oggi sembra una squadra ingiocabile, per come l'Inter non l'ha saputo affrontare, e l'ha stricato di tanti insuccessi perché ha perso in casa con Liverpool. A Birmingham, contro l'Aston Villa ha visto i sorci verdi, perché all'andata ha vinto 3-1, ma fuori casa stava perdendo 3-1 e poi ha fatto il 3-2 che l'ha qualificata. Ma sapete perché? Perché Gigione Donnarumma ha fatto il fenomeno. Chi l'ha portata in finale, non tanto con l'Arsenal che in semifinale l'ha liquidata abbastanza bene, ma nei turni con Liverpool e con l'Aston Villa. Il Paris Saint-Germain ha rischiato di andare fuori, ha perso due partite e ricordatevi che ha dovuto rimontare da 0 a 2. Questa grande squadra che ha dominato la Champions non esiste. Come non esiste la narrazione che giocano i ragazzini e gente che costa 50, 60 e 70 milioni. Hanno speso anche quest'anno 240 milioni.
Non potevo tifare Paris Saint-Germain, come non potevo tifare Inter. Sapete perché? Perché chi si batte per un calcio pulito o cerca di pensare che il calcio possa essere ancora dettato da regole pulite, non può non capire, come ha scritto una rivista molto importante olandese ‘Football International’, che questa finale è stato uno spot per kamikaze finanziari, riportato dal ‘Fatto Quotidiano’ ieri mattina. Oggi ‘Report’ sta facendo uscire fuori delle inchieste sull'Inter che fanno molto pensare e molto riflettere. Ma l'Inter nell'anno 2020-2021 ha avuto un picco di meno 246 milioni di euro. Quando io dico che questa Inter forte degli ultimi anni nasce dal doping amministrativo e finanziario, di una squadra in default con un proprietario che non ne aveva una. Eppure hanno consentito all'Inter di fare questa spesa di 246 milioni. E l'Inter in questi cinque anni ha accumulato un disavanzo di 609 milioni. Il Psg ha fatto peggio, perché ha accumulato un disavanzo di 887 milioni. Un miliardo e mezzo di disavanzo queste due società. Allora se per arrivare in finale di Champions bisogna andare al di là delle regole, bisogna avere budget stramiliardari o riuscire a indebitarsi in maniera che va al di là del fair play finanziario. Vogliamo parlare di queste cose? Come c'è la connivenza dei poteri, voglio dire la FIGC, la UEFA, la FIFA, la COVISOC, che non conta niente, perché è emanazione della FIGC. E poi vedi i casi Taranto, vedi i casi Turris, vedi il caso Inter, vedi come l'anno scorso il colpo di spugna sulla manovra stipendi della Juve è stato steso rapidissimamente. E come oggi sulla vicenda curve hanno aspettato il primo maggio, il giorno che non uscivano i giornali per la sentenza su Lautaro e hanno fatto un’ammendina sulla vicenda a tifosi e connivenza con le curve. Perché? Perché sono brand che vanno salvaguardati nel nome dei diritti televisivi. Io non posso tifare per questa gente, in specie per Al-Khelaifi, capo della ECA che con l'arroganza dei soldi ti viene a fregare la fidanzata in casa perché ha la barca, lo yacht a mare, il ristorante buono e l'albergo a 5 stelle ed è una sirena irresistibile senza rispettare le regole. Perché quelli non sono dei normali arabi pieni di petrol dollari, quelli sono dei club emanazione di uno Stato sovrano dove si fa passare per sponsorizzazione e emissione di capitali. E’ come giocare a poker con uno che ha come rilancio il cielo. Che gioco è? E nessuno che ci ha messo il sale sulla coda. Il City sta in attesa di processi vari, ne ha più di 50 a cui rispondere, ma intanto continua a giocare e continua ad acquistare. Quest'anno in crisi ha speso 200 milioni come niente fosse al mercato di gennaio, ma dove sta la competitività? Se il Bayern Monaco vince sempre, se il PSG vince sempre, se da quell'altra parte sembra un duello Barcellona e Real Madrid è chi è più indebitato. In Inghilterra hanno dovuto fare la spending review, perché nonostante la Premier incassa tre volte e mezzo quello che incassiamo noi come diritti televisivi, sono al default e devono tagliare anche loro i costi.
E allora consentitemi di dire che il Napoli non ha vinto uno scudetto. Il Napoli quest'anno di scudetti ne ha vinti tre! Il primo su campo, meritato. Qualcuno mi parla di Inzaghi, grande allenatore. Complimenti! Con la squadra più forte d'Italia perde tre scudetti su quattro. Se questi sono i grandi allenatori, allora Conte è un mostro. Il primo scudetto l'ha vinto sul campo. Il secondo, perché ha dato uno schiaffo di forza, di prepotenza, di capacità tenendo Antonio Conte in barba a tutti quelli che ce lo davano per perduto. E pochi di noi dicevano: ‘Ma aspettate, si devono ancora incontrare, aspettate’. E il terzo ce l'ha certificato, ci ha messo una medaglietta sulla giacca di Aurelio De Laurentiis, sapete chi? Football Benchmark, che nel fare il Value Enterprise, cioè per stabilire il valore d'impresa, quanto costa? Mi voglio comprare il Napoli, quanto vale? Il Napoli ha superato il miliardo, un miliardo e cento, 1.097 il valore del club. E quando De Laurentiis disse: ‘Io ho avuto un'offerta da 900 milioni, sapete che non ho fatto manco la due diligence, non li ho voluti manco incontrare’, l'abbiamo preso per bugiardo, per millantatore e per pazzo. O forse aveva la visione che sapeva che non era quello il valore giusto del Napoli, che sarebbe andato oltre e ora col centro sportivo, con l'ammodernamento del Maradona, con l'arrivo di giocatori importanti, dovrebbe arrivare De Bruyne, lo stiamo aspettando, con Conte alla guida. Quelli ieri a Monaco di Baviera hanno fatto il festival dei debiti, noi sul lungomare di Napoli abbiamo fatto la cartolina di chi sa fare calcio, coniugando impresa, redditività, perché il Napoli ha un benchmark europeo in termini di redditività come certifica ‘Football Manager’ e buona gestione. La rivoluzione copernicana che De Laurentiis ha applicato al calcio. Ecco, io saluto questa stagione e vi ringrazio tutti, anche per le critiche, che sono giuste e doverose e sono stimolanti, con il secondo Scudetto in tre anni. Che è una cosa epocale, mai successa nella storia dopo il grande Torino, ma soprattutto con futuro a Napoli che, ribadisco, ce l'abbiamo solo noi! Perché come ho fatto mesi fa, i soldi ce li abbiamo noi!”.







