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L'allarme di Chiariello: "I migliori via, Serie A sempre più povera. DAZN calerà..."
Oggi alle 13:45Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
per Tuttonapoli.net

L'allarme di Chiariello: "I migliori via, Serie A sempre più povera. DAZN calerà..."

Nel suo editoriale per Radio Crc, il giornalista Umberto Chiariello ha parlato della crisi del calcio europeo: "Gli arabi stanno sparigliando, invadendo in maniera immorale il mercato dei calciatori e non c'è difesa di fronte a queste offerte che sono oltre ogni umana comprensione. Un giocatore normale a cui si danno 20, 40mln di euro, significa che il calcio alla deriva. Si obietta che se non offrono questi soldi non vanno lì a giocare, ma non c'è modo di difendersi, poi se si valutano i dati capiamo che il calcio europeo non sta bene, non cresce, anzi produce perdite, persino la Premier sta facendo una spending review. In Spagna c'è un sistema di controllo dei salari ed il Barça non può iscrivere dei calciatori fino a nuove operazioni e la Francia è quella che sta peggio di tutti con DAZN che ha detto che gli abbonati sono pochi e si sono lasciati ed ora hanno lanciato di ADL, inascoltata, di uno che vive di diritti e distribuzione, ovvero di lanciare un canale della Lega.

In Italia c'è il rischio si debba fare per forza, è un rischio concreto perché il calcio italiano dal 2018 al 2023 col Covid incluso ha perso 5 miliardi. Il Napoli a maggior ragione è un'isola felice. Se guardiamo la somma degli ammortamenti più dei salari, il valore medio del 2022-23 è del 70% superiore ai ricavi aziendali e quindi capiamo che tutti i soldi riversati dai diritti tv ed il resto nelle casse societarie vanno al 70% a giocatori e agenti, uno scenario sempre più complicato se si guarda alla B o alla C in default totale. Vendere agli arabi è una politica di basso respira, oggi ti porta denaro e respiro, ma il campionato si sta impoverendo, i migliori se ne vanno, anche Kvara, Retegui, forse Kean, Reijnders, Theo, forse pure Vlahovic, a fronte di ritorni di fiamma o di elementi a fine carriera come Dzeko, Modric, Immobile, a parte il fenomeno De Bruyne che ne ha 34 e può dare tanto, il resto è poca roba. L'unico importante forse è David e con meno appeal... e DAZN può dire dovremo ridurre il contratto perché non pareggia e non vale la pena e deve decurtare la cifra nel prossimo accordo.

Nessuno si rende conto di dove sta andando il calcio italiano. In Europa dal 2010 non si vince la Champions, un'unica EL con l'Atalanta, una sola Conference pur arrivandoci vicini, non siamo competitivi e non parliamo della nazionale 19 anni dopo la vittoria di Berlino. L'unica cosa che si può fare è ragionare con il risparmio che è guadagno: perché non si torna ad un'autarchia? Perché non la smettiamo di rincorree calciatori con stipendi alti anziché produrli in casa? Il vivaio italiano fino all'under 20 è competitivo, si perde dopo senza sbocchi per i calciatori, le scuole calcio sono tantissime, solo Napoli e provincia ne ha più di 200 e ognuna con minimo 100-200 affiliati, pensate in quanti giocano e non ne esce uno d'altissimo livello. Perché non si fa una politica in tal senso come si fece dopo Inghilterra 66 con Artemio Franchi che chiuse le frontiere? Oggi non si può fare, ma qualcosa si può fare per crescere ragazzi in casa".