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Canonico: "Osimhen out in CL nel momento più duro. Kim-Anguissa, ecco perché la benda"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 1 giugno 2023, 17:56Serie A
di Tommaso Bonan

Canonico: "Osimhen out in CL nel momento più duro. Kim-Anguissa, ecco perché la benda"

Raffaele Canonico, medico sociale del Napoli, è intervenuto nel corso di 'Radio Goal', trasmissione in onda su Radio Kiss Kiss Napoli: "Il nostro è un lavoro d'equipe, fatto da tutti e quindi volevo ringraziare personalmente tutto il mio staff, che non viene da fuori ma è tutto del territorio e questa è un'altra bella cosa".

Quant'è difficile rendere omogeneo un gruppo internazionale come quello del Napoli? "E' un lavoro che parte dal primo giorno di test, all'atto dell'acquisto del giocatore. Lì c'è il primo interscambio di conoscenze e informazioni sulle mie abitudini e le loro metodologie di prevenzione. Il primo ostacolo può essere la lingua, ma per fortuna l'inglese ci aiuta nell'avere subito un approccio diretto. La bravura sta pure nel non imporre le proprie conoscenze, ma cercare di adattarci e portare poi i calciatori verso le nostre metodologie. Parliamo di grandi atleti, super professionisti, loro in primis sono alla ricerca delle miglior cose per performare al top".

Il momento più difficile della stagione è stato quello della pausa Mondiale? "Per noi no, non è stato difficile da gestire. C'è stato una sorta di reset. Dopo due settimane di pausa ci siamo rivisti a Castel Volturno e subito siamo andati in Turchia, in un resort eccezionale e neanche noi ci aspettavamo di trovare la qualità di struttura e di campi che abbiamo trovato lì. Le esigenze erano tante, c'era bisogno di un campo, di vasche, di spazi aperti. Poteva sembrare lunga come pausa, ma noi siamo stati aiutati perché è stato un periodo che ha portato tanti frutti, ci ha permesso di recuperare Rrahmani. Il momento più difficile è stato tenere fuori Osimhen dall'andata dei quarti di finale di Champions League con il Milan".

E invece le pause brevi per le nazionali? Quelle di quindici giorni? "Dovremmo riposarci perché ovviamente con meno giocatori sarebbe così, ma io sono sempre sul chi va là. L'anno scorso Olivera si fece male in nazionale a giugno, al collaterale. Poi è anche un discorso di fortuna. All'ultima sosta delle nazionali ci è girata male: noi stavamo recuperando Raspadori, poi Victor è tornato con un problema abbastanza serio all'adduttore e col Lecce si fece male SImeone. Ci siamo trovati in un momento topico senza tre giocatori nello stesso ruolo, questa è la sfortuna. Con molti colleghi delle nazionali riesco ad avere sempre un dialogo, ci sono scambi di programmi, di percorsi alimentari e preventivi. Su alcune nazionali ancora abbiamo difficoltà, entriamo quasi in vuoti spazio-temporali, ma anche su questo stiamo lavorando. Poi per fortuna abbiamo un dialogo diretto coi ragazzi e questo ci aiuta".


Come sta Lozano? "Procede bene. Ha avuto un infortunio simile a quello di Demme due anni fa in Trentino od Olivera l'anno scorso, abbiamo optato per una terapia conservativa, se tutto procede per il meglio lo avremo in gruppo per i ritiri".

Osimhen gioca con la mascherina per scaramanzia? "Con il chirurgo Tartaro, che l'ha operato, concordammo già dall'anno scorso a maggio-giugno che avrebbe potuto giocare senza maschera. Ma non è un discorso di scaramanzia, si sente più tranquillo e sereno con la mascherina. Quest'anno ha preso gomitate o testate vicino all'orbita e la maschera ha fatto il suo lavoro".

Perché Anguissa e Kim giocano sempre con una benda? "Anguissa un anno e mezzo fa ebbe un trauma in nazionale, una microfrattura che diagnosticammo successivamente. E' una sorta di bendaggio funzionale per proteggere sia la mano che l'articolazione del polso. Lo stesso per Kim, che ha avuto un trauma contusivo-distorsivo al polso quest'anno e il bendaggio gli permette di avere un briciolo di stabilità dell'articolazione in più. Non è un vezzo, ci sono motivazioni cliniche".