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…con Fabio Liverani
“Il Napoli? Il cambio di allenatore ha responsabilizzato i calciatori. Sotto un certo profilo mi sembra una squadra più viva. Per capire se ci saranno dei cambiamenti in termini di gioco e risultati ci vorrà tempo”. Così a TuttoMercatoWeb Fabio Liverani, allenatore che ha guidato - tra le altre - Cagliari e Parma.
Cosa ha sbagliato Garcia?
“Andare in una piazza come Napoli dopo uno Scudetto è difficile. Sarebbe stato complicato per tutti. Dall’esterno posso pensare che non sia scattata quella complicità tra lo staff tecnico e l’ambiente”.
Voci di corridoio raccontano di un Garcia pronto a togliere la fascia a Di Lorenzo e che avrebbe voluto scegliere lui il capitano.
“Non so che segnale volesse dare. Entrare troppo piano o troppo forte porta delle difficoltà. La strada che ha seguito probabilmente non era quella giusta”.
Scudetto: sarà Inter?
“È la squadra più completa. Lo sta dimostrando sul campo. Ad oggi è la numero uno. E poi c’è la Juve che non è forte come l’Inter ma ha quel dna e quella compattezza, l’abitudine a vincere che fa la rimanere attaccata. Sei punti non sono insormontabili neanche per il Milan”.
Il Milan però va a corrente alternata.
“Vero. Ma il periodo di crisi prima o poi ce l’hanno tutti. Se il Milan rimane comunque attaccato al vertice può sperare nel passo falso degli avversari”.
Serie B: Parma e Venezia su tutte? Il suo ex Palermo fatica…
“Per continuità Venezia e Parma hanno dato un segnale forte. La Cremonese ha ripreso a correre dopo il cambio di allenatore. Il Palermo fino a qualche partita fa aveva fatto un ottimo ruolino, non vince da sei partite, le prossime quattro potranno dire molto. Sicuramente non è un momento facile”.
Il pubblico di Palermo ha criticato Corini apertamente. Un malumore che non aiuta…
“Ho giocato tre anni straordinari a Palermo e ho ricordi bellissimi, ho chiuso la mia esperienza con quarantamila persone in una finale di coppa Italia. Essere contestati fa parte del nostro lavoro di allenatore, le contestazioni al tecnico certamente non aiutano. Ma in queste piazze così calde basta poco per riportare l’entusiasmo che a a Palermo abbiamo visto anche in Serie C. Anzi, direi che gran parte del merito della promozione dalla C alla B, sia stato proprio dell’entusiasmo che si era creato”.
E lei mister?
“Qualcosa c’è stato ad inizio stagione, poi non abbiamo trovato la quadra. E anche adesso. Vedremo. Ho voglia di tornare in pista, la volontà c’è”.
Valuterebbe anche l’estero?
“Si, ma non campionati che non conosco. Non sono per i paesi che non hanno un campionato di livello alto”.
Cosa ha sbagliato Garcia?
“Andare in una piazza come Napoli dopo uno Scudetto è difficile. Sarebbe stato complicato per tutti. Dall’esterno posso pensare che non sia scattata quella complicità tra lo staff tecnico e l’ambiente”.
Voci di corridoio raccontano di un Garcia pronto a togliere la fascia a Di Lorenzo e che avrebbe voluto scegliere lui il capitano.
“Non so che segnale volesse dare. Entrare troppo piano o troppo forte porta delle difficoltà. La strada che ha seguito probabilmente non era quella giusta”.
Scudetto: sarà Inter?
“È la squadra più completa. Lo sta dimostrando sul campo. Ad oggi è la numero uno. E poi c’è la Juve che non è forte come l’Inter ma ha quel dna e quella compattezza, l’abitudine a vincere che fa la rimanere attaccata. Sei punti non sono insormontabili neanche per il Milan”.
Il Milan però va a corrente alternata.
“Vero. Ma il periodo di crisi prima o poi ce l’hanno tutti. Se il Milan rimane comunque attaccato al vertice può sperare nel passo falso degli avversari”.
Serie B: Parma e Venezia su tutte? Il suo ex Palermo fatica…
“Per continuità Venezia e Parma hanno dato un segnale forte. La Cremonese ha ripreso a correre dopo il cambio di allenatore. Il Palermo fino a qualche partita fa aveva fatto un ottimo ruolino, non vince da sei partite, le prossime quattro potranno dire molto. Sicuramente non è un momento facile”.
Il pubblico di Palermo ha criticato Corini apertamente. Un malumore che non aiuta…
“Ho giocato tre anni straordinari a Palermo e ho ricordi bellissimi, ho chiuso la mia esperienza con quarantamila persone in una finale di coppa Italia. Essere contestati fa parte del nostro lavoro di allenatore, le contestazioni al tecnico certamente non aiutano. Ma in queste piazze così calde basta poco per riportare l’entusiasmo che a a Palermo abbiamo visto anche in Serie C. Anzi, direi che gran parte del merito della promozione dalla C alla B, sia stato proprio dell’entusiasmo che si era creato”.
E lei mister?
“Qualcosa c’è stato ad inizio stagione, poi non abbiamo trovato la quadra. E anche adesso. Vedremo. Ho voglia di tornare in pista, la volontà c’è”.
Valuterebbe anche l’estero?
“Si, ma non campionati che non conosco. Non sono per i paesi che non hanno un campionato di livello alto”.
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