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1 marzo 2009: la follia di Mascara da centrocampo. Il Catania straccia il Palermo per 0-4TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
mercoledì 1 marzo 2023, 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

1 marzo 2009: la follia di Mascara da centrocampo. Il Catania straccia il Palermo per 0-4

Ci sono pomeriggi difficilmente dimenticabili. Alcuni lo sono addirittura per entrambe le tifoserie, da una parte nel bene, dall'altra nel male. L'1 marzo del 2009 al Renzo Barbera di Palermo va in scena uno show totale del Catania. Il derby viene vinto senza sforzo dai rossoblù, complice anche un Amelia non straordinario nelle varie circostanze, ma con una superiorità totale. Anche perché nei primi minuti arriva l'espulsione dell'italo-australiano Mark Bresciano, che lascia in dieci i padroni di casa, in balia degli eventi.

Il primo tempo è agli sgoccioli, il Catania è già avanti due a zero con gol di Ledesma e Morimoto. Un rilancio lungo capita sulla testa di Morimoto, che riesce ad addomesticarla per l'accorrente Mascara. Senza pensarci due volte il fantasista vede dove è Amelia, fuori dai pali, e cerca un drop altissimo, mettendoci tutta la propria forza. Molte volte si incappa in una brutta figura, con tutto lo stadio che ti prende in giro e ti fischia. Impossibile farlo in quell'occasione, perché il pallone sale prima e, con tutta la forza di gravita, scende poi. Amelia non ci può fare niente, perché è una saetta con forza aumentata, neanche raccogliere la sfera dalla rete, visto che esce subito come entra. Il pubblico non può fare altro che applaudire, nonostante la rivalità, la bellezza di un gesto tanto inusuale. Finirà 0-4, con Paolucci a siglare l'ultima rete nella ripresa.


Per spiegare il gol, Mascara lo ripercorre anni dopo. "Se ogni tanto mi rivedo? Capita di discuterne con i miei figli e puntualmente sul telefonino clicchiamo sulle immagini di quel giorno. Se mi emoziono ancora? Sempre. Anche oggi che faccio l’allenatore credo che il calcio sia emozione pura. Non ebbi il tempo di riflettere. Certi gesti sono frutto di follie che non hanno spiegazioni".