
Il Napoli sbatte sul Parma e su tre legni: al Tardini è 0-0. Ma Conte (espulso) resta in vetta
Bisognava non perdere il punto di vantaggio sull'Inter per giocarsi poi lo Scudetto in casa contro il Cagliari da favorito. Napoli, l'obiettivo è raggiunto. Malgrado a Parma gli azzurri non sfornino una grande prestazione e non vadano oltre lo 0-0, colpendo pure tre traverse ma senza riuscire a gonfiare la rete, a fine partita Conte e i suoi possono comunque festeggiare perché a Milano l'Inter pure pareggia, contro la Lazio, e così gli azzurri fanno un altro passetto verso il titolo.
Avvio diesel
Poche sorprese nelle due formazioni: Chivu sceglie Hernani in mezzo al campo al posto di Ondrejka, mentre Conte lancia Gilmour al posto dell'infortunato Lobotka e conferma il 4-4-2. E lo spartito è quello che tutti ci aspettavamo: il Napoli fa la partita, tiene il possesso (chiuderà la prima mezzora quasi al 70%) e cerca spazi nel 5-3-2 difensivo ducale, che si compatta bene, non concede la fascia centrale agli azzurri e quando può riparte. E proprio con due ripartenze arrivano i primi due tiri in porta della gara, entrambi di marca gialloblù ed entrambi scagliati da Bonny, senza impensierire più di tanto Meret che blocca facilmente.
Anguissa, che magia: il palo salva il Parma
In tutto il primo tempo, in cui il Parma è rimasto molto abbottonato, c'è una sola grande occasione per parte: da un lato sul tiro di dal limite dell'area di Sohm Meret deve esibirsi in un colpo di reni per evitare il gol; dall'altro l'azione più bella del match, con Anguissa che sul vertice dell'area fa il sombrero a Leoni e senza far battere il pallone a terra calcia col mancino, mandando la spara sul palo. La parte finale della prima frazione di gioco rimane una sfida a scacchi, si disputa perlopiù nella metà campo del Parma, ma il risultato non si schioda dallo 0-0.
Conte cambia modulo
A inizio ripresa il Parma si fa preferire a un Napoli che fa fatica a produrre gioco e trame interessanti. La formazione di Antonio Conte non riesce mai a saltare l'uomo, il Parma chiude ogni spazio in mezzo e tanto basta per imbrigliare gli azzurri. Così, a un certo punto, l'allenatore salentino decide di cambiare modulo: fuori Raspadori e Gilmour, dentro Neres e Billing e passaggio al 4-3-3 per provare a sfondare sulle fasce.
Il Napoli sbatte su tre legni
Al Tardini non va in scena di certo il miglior Napoli, perché neanche il cambio d'assetto cambia la pericolosità degli azzurri. Che però sono anche sfortunati, perché dopo il legno di Anguissa nel primo tempo ne arrivano altri due nella ripresa: prima Politano, con un tiro-cross che beffa Suzuki ma sbatte sulla traversa; poi con McTominay su punizione, sulla quale deve superarsi il portiere gialloblù per mandare la sfera ancora sulla traversa. Nel finale Conte si gioca la carta della disperazione Ngonge, ma non basta.
Che tensione nel finale: Doveri dà rigore, poi lo cancella con l'OFR
La bella notizia arriva da Milano al 90': la Lazio segna il 2-2, esplode la festa dei tifosi del Napoli in tribuna e pure dei calciatori in panchina. Conte e Chivu, con i rispettivi staff, litigano tra loro e Doveri li espelle entrambi. Il finale è tesissimo e molto spezzettato, l'arbitro concede 7 minuti di recupero in cui Doveri concede un rigore per fallo su Neres, ma dopo l'on field review lo cancella per un fallo precedente di Simeone su Circati. Il Napoli - su indicazione data da Conte al team manager - non si sbilancia più e tiene lo 0-0, e quindi il +1 sull'Inter, fino alla fine. Finisce in parità sia al Tardini che al Meazza, il Napoli chiude col sorriso.
Avvio diesel
Poche sorprese nelle due formazioni: Chivu sceglie Hernani in mezzo al campo al posto di Ondrejka, mentre Conte lancia Gilmour al posto dell'infortunato Lobotka e conferma il 4-4-2. E lo spartito è quello che tutti ci aspettavamo: il Napoli fa la partita, tiene il possesso (chiuderà la prima mezzora quasi al 70%) e cerca spazi nel 5-3-2 difensivo ducale, che si compatta bene, non concede la fascia centrale agli azzurri e quando può riparte. E proprio con due ripartenze arrivano i primi due tiri in porta della gara, entrambi di marca gialloblù ed entrambi scagliati da Bonny, senza impensierire più di tanto Meret che blocca facilmente.
Anguissa, che magia: il palo salva il Parma
In tutto il primo tempo, in cui il Parma è rimasto molto abbottonato, c'è una sola grande occasione per parte: da un lato sul tiro di dal limite dell'area di Sohm Meret deve esibirsi in un colpo di reni per evitare il gol; dall'altro l'azione più bella del match, con Anguissa che sul vertice dell'area fa il sombrero a Leoni e senza far battere il pallone a terra calcia col mancino, mandando la spara sul palo. La parte finale della prima frazione di gioco rimane una sfida a scacchi, si disputa perlopiù nella metà campo del Parma, ma il risultato non si schioda dallo 0-0.
Conte cambia modulo
A inizio ripresa il Parma si fa preferire a un Napoli che fa fatica a produrre gioco e trame interessanti. La formazione di Antonio Conte non riesce mai a saltare l'uomo, il Parma chiude ogni spazio in mezzo e tanto basta per imbrigliare gli azzurri. Così, a un certo punto, l'allenatore salentino decide di cambiare modulo: fuori Raspadori e Gilmour, dentro Neres e Billing e passaggio al 4-3-3 per provare a sfondare sulle fasce.
Il Napoli sbatte su tre legni
Al Tardini non va in scena di certo il miglior Napoli, perché neanche il cambio d'assetto cambia la pericolosità degli azzurri. Che però sono anche sfortunati, perché dopo il legno di Anguissa nel primo tempo ne arrivano altri due nella ripresa: prima Politano, con un tiro-cross che beffa Suzuki ma sbatte sulla traversa; poi con McTominay su punizione, sulla quale deve superarsi il portiere gialloblù per mandare la sfera ancora sulla traversa. Nel finale Conte si gioca la carta della disperazione Ngonge, ma non basta.
Che tensione nel finale: Doveri dà rigore, poi lo cancella con l'OFR
La bella notizia arriva da Milano al 90': la Lazio segna il 2-2, esplode la festa dei tifosi del Napoli in tribuna e pure dei calciatori in panchina. Conte e Chivu, con i rispettivi staff, litigano tra loro e Doveri li espelle entrambi. Il finale è tesissimo e molto spezzettato, l'arbitro concede 7 minuti di recupero in cui Doveri concede un rigore per fallo su Neres, ma dopo l'on field review lo cancella per un fallo precedente di Simeone su Circati. Il Napoli - su indicazione data da Conte al team manager - non si sbilancia più e tiene lo 0-0, e quindi il +1 sull'Inter, fino alla fine. Finisce in parità sia al Tardini che al Meazza, il Napoli chiude col sorriso.
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano