
Pescara, impresa a Catania dopo 44 anni: squadra compatta e un Baldini maestro dei playoff, il sogno Serie B prende forma
Una squadra corta, compatta, mai allo sbando. Anche nei momenti di massima pressione etnea, quando il Catania ha provato a far valere intensità e fisicità, il Pescara ha mantenuto lucidità e personalità, qualità troppo spesso viste solo a tratti durante la stagione. L’impresa firmata al “Massimino”, a distanza di 44 anni dall’ultima vittoria in terra siciliana, è il manifesto di una squadra finalmente matura, consapevole e, soprattutto, allenata con intelligenza.
Un capolavoro collettivo dopo oltre quattro decenni
Era il giugno del 1981 quando il Pescara di Aldo Agroppi espugnò Catania grazie a un gol di Massimo Silva, in Serie B. Da allora, solo delusioni e amarezze in quello stadio. Fino a ieri, quando gli uomini di Silvio Baldini hanno scritto una nuova pagina di storia, imponendosi con una prestazione solida, concreta, e di straordinaria intelligenza tattica.
Non una vittoria figlia del caso, ma il risultato di un lavoro collettivo. Ogni reparto ha risposto presente, con alcune individualità capaci di fare la differenza nei momenti chiave: Merola sempre imprevedibile tra le linee, Plizzari reattivo e sicuro tra i pali, e la coppia di centrali difensivi che ha giganteggiato sotto pressione.
Baldini, il condottiero che sa come si vince
In panchina, Silvio Baldini ha orchestrato il tutto con la maestria che gli è propria. Uno che i playoff di Serie C sa come affrontarli e, soprattutto, come vincerli. La sua lettura della partita, con i giusti correttivi a gara in corso, è stata determinante. Ma non solo: la gestione delle risorse, la capacità di infondere sicurezza al gruppo, e quella di estrarre il meglio dai suoi uomini nei momenti cruciali fanno di lui una figura centrale nel percorso biancazzurro.
Personalità ritrovata e squadra ritrovata
Il Pescara ha finalmente mostrato personalità, maturità e spirito di sacrificio. Non si è disunito nemmeno nei momenti di maggiore pressione, mantenendo compattezza tra i reparti, distanze corte e una straordinaria lucidità nelle letture difensive. Segnali evidenti di una squadra cresciuta, sia sul piano tecnico che mentale.
E se il collettivo funziona, è anche perché ogni tassello è stato posizionato nel modo giusto. Questa è la forza del gruppo, la vera arma segreta nei playoff: non i singoli, ma la coralità.
Il sogno Serie B ora è più concreto che mai. Ma per trasformarlo in realtà servirà continuare su questa strada: umiltà, concentrazione, gioco di squadra. E con un allenatore come Baldini in panchina, il traguardo è tutt’altro che impossibile.






