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L'ex segretario del Potenza Santopaolo è stato uno dei protagonisti dell'arrivo in Serie C del Cerignola
mercoledì 27 aprile 2022, 16:17Primo Piano
di Redazione 1 TuttoPotenza
per Tuttopotenza.com
fonte campaniafootball.com

L'ex segretario del Potenza Santopaolo è stato uno dei protagonisti dell'arrivo in Serie C del Cerignola

Per un periodo prima dell'arrivo del presidente Caiata Marco Santopaolo ha lavorato con il Potenza

“Ora possiamo dire che la ferita è stata finalmente rimarginata ed è tempo di guardare avanti”. L’Audace Cerignola, dopo l’ultima parentesi negativa con il professionismo (la celebre Serie C mancata ai ripescaggi), ha conquistato la scorsa domenica la promozione diretta in Lega Pro. Un traguardo questo che la piazza aspettava da tantissimi anni, che si parli degli anni ’30 o della prima volta nella propria storia.

L’obiettivo raggiunto ha fatto esplodere un entusiasmo contagioso, riversato su ogni attore che ha permesso agli ofantini di toccare la C con un dito. Tra i protagonisti della cavalcata vincente gialloblù, a livello dirigenziale, c’è chi il Cerignola non l’ha lasciato neanche dinanzi ad offerte più allettanti: il Segretario Generale Marco Santopaolo.

Napoletano doc, Santopaolo ha raccontato ai nostri microfoni del lungo percorso intrapreso dal suo club e non solo. Non sono mancate, inoltre, parentesi relative agli atleti campani presenti all’interno del gruppo squadra, al rapporto tra dilettanti e professionisti, al prossimo futuro e tanto altro ancora. In un racconto a 360 gradi, dipinto di un gialloblù dalle mille sfaccettature.

STORICA PROMOZIONE – “È difficile trasmettere con le parole le sensazioni che abbiamo vissuto domenica, ma credo che per la città di Cerignola il 24 aprile 2022 sarà per sempre un giorno da ricordare. Al ‘Monterisi’ è stato tutto perfetto: dagli oltre 5.000 tifosi sugli spalti all’esibizione degli sbandieratori e della banda che ha eseguito anche l’inno nazionale, fino al boato per il gol che ci ha regalato la Lega Pro con ben quattro giornate di anticipo. Al fischio finale le emozioni ci hanno travolto: abbiamo pianto e fatto festa, in piazza ci hanno aspettato in migliaia. Volevamo vincere a tutti i costi domenica, è stata messa da parte ogni scaramanzia perché la magia era nell’aria, del resto proprio contro il Bitonto l’Audace aveva festeggiato la promozione in D nell’aprile del 2017 mentre nel 2013, proprio il 24 aprile, maturava la sconfitta in finale di Coppa Italia Dilettanti con la Fermana, preludio di un anno senza calcio. Soprattutto, per la città festeggiare contro il Bitonto rappresentava l’unico modo per chiudere definitivamente un cerchio aperto nel 2019: per la giustizia sportiva, tra il nostro ripescaggio e gli illeciti sportivi commessi da altri ai nostri danni, dovevamo già essere in C tre anni fa; ora possiamo dire che la ferita è stata finalmente rimarginata ed è tempo di guardare avanti. Forse era scritto…”.

DAI DILETTANTI AL PROFESSIONISMO – “Va premesso che il 1° giugno il club festeggia 110 anni di storia, e a Cerignola c’è una diatriba sportiva tra chi sostiene che la Serie C è stata conquistata quest’anno per la prima volta e chi invece insiste sul fatto che il Cerignola ha esordito per la prima volta nel campionato di C nella stagione 1934/35, per poi restarci fino alla stagione 1936/37. Era un altro calcio, certamente quella C non è paragonabile a quella di oggi, in ogni caso non credo ci sia qualcuno in grado di raccontare quel periodo. Anzi, dispiace che il nostro tifoso più anziano, ‘nonno Damiano’, ci ha lasciati un anno e mezzo fa: domenica al fischio finale il nostro pensiero è andato anche a lui, siamo sicuri che da lassù non si sarà perso lo spettacolo che ha sognato di vedere per tanti anni… Tornando al presente, questo passaggio comporta un lavoro importante perché tra la Serie D e la Lega Pro cambiano tante cose: se ci si vuole far trovare pronti ci sarà poco tempo per festeggiare e tantissimo da fare”.

STAGIONE VISSUTA – “Quello contro il Bitonto è stato il trentaduesimo risultato utile consecutivo tra campionato e Coppa Italia, e non credo che il girone H di Serie D – da tutti considerato il più complicato – abbia mai registrato una simile striscia. Dopo le uniche due sconfitte consecutive, arrivate a ottobre tra un turno infrasettimanale ed una domenica, la squadra ha messo in fila 24 vittorie e 8 pareggi, e lo ha fatto giocando un calcio organizzato e moderno che raramente ho visto in D. Colgo l’occasione per ringraziare i tantissimi addetti ai lavori che si cono complimentati in questi giorni, credo che l’Audace ha reso facile un percorso difficile e non scontato: la società e i direttori sono stati bravi a gestire il fisiologico momento di difficoltà, ma il merito principale va ai ragazzi e allo staff tecnico guidato da Michele Pazienza. Per il mister vorrei spendere una parola in più: da tifoso del Napoli e da ex giornalista al seguito dei partenopei lo ricordavo come calciatore e lo apprezzavo per la sua umiltà, una qualità che ha mantenuto come allenatore e come persona nella gestione dei rapporti. Sul campo è instancabile come da calciatore, ed è grazie al suo essere esigente – oltre che alle qualità del suo staff – se la squadra vince e diverte. Credo e spero che da tecnico possa ripetere la carriera di calciatore”.

ESPERIENZA AL CERIGNOLA – “Sono arrivato a Cerignola nel 2017, la società era stata appena promossa in Serie D e mi colpì il fatto che fui il primo ‘acquisto’ dell’ex presidente Nicola Grieco: di solito si pensa prima ai calciatori, poi ad organizzare il club, ma sotto questo aspetto l’Audace ha avuto sempre idee all’avanguardia, diversamente non si passa dalla Prima Categoria alla Lega Pro in 8, anzi in 5 anni… Credo che un dirigente debba restare in uno stesso posto al massimo per tre stagioni, poi deve cercare nuovi stimoli; ma per Cerignola è stato doveroso fare un’eccezione, perché dopo tre campionati di vertice con il cambio societario ne abbiamo vissuta una diversa in cui, anche a causa del Covid, si è scelto di seminare con un gruppo giovane in vista della stagione attuale, e questa programmazione ha dato ragione al club. Certo, la cosa più facile sarebbe stata salutare nel 2020, ma avevo giurato a me stesso che almeno fino a quando non avremmo raggiunto la Lega Pro (chiudendo i conti con il passato) sarei rimasto a disposizione di chi mi ha dato tanto in termini di calore, fiducia e stima, e parlo non solo della proprietà ma anche dei tifosi”.

SUCCESSO PERSONALE – “In questi anni ho avuto diverse occasioni per fare un’esperienza in C, ma ho rifiutato per due motivi: primo perché, come già detto, mi sentivo in debito con Cerignola, poi perché mi piace conquistare le cose ‘sul campo’. Ho smesso con l’Eccellenza dopo che a Sulmona vincemmo il campionato nel 2013 con un’altra cavalcata fantastica, adesso ho avuto la fortuna di condividere la vittoria di un campionato di Serie D con una cavalcata altrettanto entusiasmante. E vincere a Cerignola ti regala emozioni molto forti”.

GRUPPO CAMPANO AL CERIGNOLA – “Non c’è stato un solo club in cui non abbia trovato un mio corregionale! A Cerignola siamo in otto: oltre al sottoscritto, in squadra ci sono cinque ‘under’ e due ‘over’. Con loro e con i ragazzi fuori sede la sera ceniamo insieme nel locale della mitica vicepresidente Antonietta (tifosissima!) e del socio Michelangelo, e questo è un altro dei segreti del successo: come disse Louis Van Gaal (uno dei più grandi coach al mondo) al Manchester United, anche l’atmosfera che si respira a mensa è importante per i successi di un gruppo. Ognuno ha una storia particolare: Christian Basile è stato fermato da una lesione al crociato sul più bello, ma domenica era a bordocampo con noi; Manuel Botta ha avuto poco spazio ma ha segnato un gol pesantissimo a Francavilla; Mattia Tascone di gol ne ha segnati di più, ma gli ho già detto che l’urlo del ‘Monterisi’ di domenica scorsa resterà nella sua testa per tutta la vita; Sasà Trezza è arrivato a gennaio, un innesto importante tra i pali e non solo, ci sa fare anche come barbiere ed è stato l’autore di un ‘taglio’ particolare come il pegno che ho pagato per la vittoria del campionato…; Antonio Vitiello, il più piccolo, domenica era il più emozionato; Luca Russo è stato il primo calciatore che ho tesserato a Cerignola, ha inseguito la C come pochi; infine Gigi Manzo, uomo di carisma ed esperienza, e mio coetaneo”.

FUTURA ESPERIENZA IN CAMPANIA? – “Questo è il mio quindicesimo campionato e se vogliamo una ‘mezza’ esperienza in Campania l’ho avuta nel 2010/2011 in Serie D con la Capriatese, squadra di Capriati a Volturno, sede in provincia di Caserta ma proveniente dall’Eccellenza molisana. Ci salvammo con una giornata di anticipo e chiudemmo al 7° posto nel girone H, un risultato eccezionale per un paese di 1.500 abitanti. Finora non c’è mai stata una possibilità concreta e seria di lavorare nella mia terra natìa, ovviamente non posso escluderla ma se devo essere sincero, non mi vedo per altre quindici stagioni in questo ruolo. Ho fatto per anni il giornalista sportivo, lavoro da tanto per le società, ma in futuro mi piacerebbe qualche altra esperienza. Sempre nel mondo del calcio”.