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"Fenomeno Sudtirol, bilanci giudiziosi e 32 soci entusiasti", a -1 dal secondo posto con il 18^ monte stipendiTUTTO mercato WEB
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com
mercoledì 8 febbraio 2023, 18:55Spazio Serie B
di Redazione Tuttoreggina
per Tuttoreggina.com

"Fenomeno Sudtirol, bilanci giudiziosi e 32 soci entusiasti", a -1 dal secondo posto con il 18^ monte stipendi

"Fenomeno Sudtirol, bilanci giudiziosi e 32 soci entusiasti, Bolzano vede la A", si legge su Gazzetta dello Sport di oggi, che ripercorre i punti chiave del progetto altoatesino:

"Qui non c’è un presidente-padrone, non c’è un’azionista di maggioranza. Qui ci sono 32 soci che nominano un cda e garantiscono continuità. Il consiglio di amministrazione nel 2006 ha eletto Dietmar Pfeifer come amministratore delegato, punto di riferimento per una precisa strategia: crescere, consolidarsi e rispettare il bilancio. «La struttura è quella di una vera azienda, che non si fa prendere dalle emozioni, che nel calcio fanno brutti scherzi. L’importante è conoscere la via che si vuole percorrere». Potremmo definirla una geniale operazione di marketing applicata al calcio. L’idea iniziale era quella di portare il calcio professionistico nell’Alto Adige (obiettivo raggiunto nel 2000), poi di consolidarsi. Dopo la C2 si è pensato alla C1, con conseguente stabilizzazione. Quindi alla B. «E adesso cerchiamo di consolidarci a tutti i livelli. Una volta che lo saremo, il cda farà ulteriori valutazioni» racconta Pfeifer, che non si fa trovare spiazzato dall’attualità che vede il Südtirol a -2 dal secondo posto: «La nostra forza è poter ragionare sul lungo periodo, non anno per anno. Non ci siamo mai tirati indietro. Stiamo imparando a conoscere una categoria molto difficile, la A è un tema che non abbiamo mai affrontato, ma se capita cercheremo di prepararci".

Continua Gazzetta: "Si dice che la Red Bull pensi di inserire il Südtirol nella sua galassia, e sul tema Pfeifer è molto chiaro: «È una voce ciclica, ogni due mesi viene fuori. Ma il tema non è stato mai affrontato. La società è radicata sul territorio, non può essere in vendita, nemmeno per quote di maggioranza. L’interesse è crescere, anche con partner di livello internazionale, non fare speculazioni». Il club vuole essere mitteleuropeo anche nel calcio. Pfeifer e i suoi manager girano l’Italia e l’Europa per studiare. Il modello calcistico è più tedesco che italiano. «Noi non abbiamo un presidente tradizionale — dice Pfeifer — ma un leader di 32 teste, che sono i nostri soci. Non capisco perché in Italia debbano arrivare i fondi stranieri: sarebbe meglio creare gruppi di più soci per garantire continuità e solidità ai club, facendo impresa e puntando su competenze che non mancano".

Sudtirol virtuosa dal punto di vista economico e sportivo: "Questo campionato costa poco più di 12 milioni. Il Südtirol è 18° come monte stipendi e ha il 40% del bilancio coperto da 245 sponsor. Ai quali non viene garantita solo la visibilità del marchio, ma anche la possibilità di entrare in una rete commerciale: una volta al mese si ritrovano e creano contatti tra di loro facendo business. E poi ci sono le istituzioni, che vedono il club come un traino per il territorio e garantiscono le infrastrutture, con una sponsorizzazione per esporre il marchio sulle maglie. «La cosa fondamentale è non fare debiti» si chiede Pfeifer, che torna sul tema delle emozioni: «Se perdi lucidità è la fine. Sappiamo che lo sport è così, ma non ci vedrete mai cambiare il modo di lavorare»".