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Castrovilli dribbla le domande sul futuro: "Due anni difficili, ma ora sono pronto a tornare"
Gaetano Castrovilli, centrocampista della Fiorentina, in scadenza il prossimo 30 giugno, ha parlato a Sky Sport. Queste le sue parole, a cominciare dalle emozioni provate nel 2021 all'Europeo vinto con la maglia dell'Italia: "Le emozioni non si possono spiegare se non si vivono quei momenti. Spero che quest'anno ci sia la stessa alchimia che c'era nel 2021, vincere l'Europeo è stata un'emozione incredibile".
Lei fu convocato all'ultimo per sostituire Pellegrini. Come ha vissuto quel momento?
"Ero a casa dei miei in Puglia e mi è arrivata la telefonata di Mancini. Mi è scoppiato il cuore. Ero emozionato, vestire la maglia azzurra è stato un orgoglio".
Respira le stesse sensazioni che vi hanno portato a vincere anche in questo Europeo?
"I tifosi in Germania saranno una spinta in più, da tutto il popolo italiano".
Sta sentendo i suoi compagni?
"No, ma abbiamo un gruppo dell'Europeo e stiamo scrivendo a tutti, mandando un grosso in bocca al lupo".
La sua prossima stagione dove sarà?
"Il mio obiettivo è tornare a vestire la maglia azzurra. Ora sto bene e mi sto allenando in vacanza. L'importante è accantonare i brutti stop, l'ho fatto grazie alla mia famiglia e a mio figlio".
L'inizio della sua carriera è stato non da calciatore ma da ballerino.
"Mi ha aiutato molto nella coordinazione. Da piccolo ho fatto danza classica poi ho smesso perché ero l'unico maschietto e mi vergognavo. Ho iniziato a giocare per strada e anche questo mi ha aiutato tanto, poi mi sono iscritto a una scuola calcio e dopo 5 mesi sono stato chiamato dal Bari. Forse ancora non realizzo di essere davvero un giocatore professionista".
Quanto ha inciso suo nonno, grande tifoso del Bari, nella sua carriera?
"Tanto, ho iniziato la scuola calcio dopo la sua morte e lui aveva il desiderio che giocassi nel Bari".
Come vede l'Italia domani sera contro l'Albania? Chi è la favorita per l'Europeo?
"Penso che una delle favorite sia l'Inghilterra, poi c'è la Francia. Ma non sottovaluto i miei compagni, abbiamo giocatori forti e giovani".
Quale sarà l'arma segreta dell'Italia?
"Parte tutto dal gruppo, dall'unione e dall'alchimia. Tutto questo aiuta a vincere".
Dove la vedremo l'anno prossimo?
"Sono stati due anni un po' difficili, perché quando un giocatore si infortuna non è mai facile. Ora sono tornato, sto bene e mio figlio è un motivo in più. Non vedo l'ora di tornare a giocare nel prossimo campionato e riconquistare la maglia azzurra".
Lei fu convocato all'ultimo per sostituire Pellegrini. Come ha vissuto quel momento?
"Ero a casa dei miei in Puglia e mi è arrivata la telefonata di Mancini. Mi è scoppiato il cuore. Ero emozionato, vestire la maglia azzurra è stato un orgoglio".
Respira le stesse sensazioni che vi hanno portato a vincere anche in questo Europeo?
"I tifosi in Germania saranno una spinta in più, da tutto il popolo italiano".
Sta sentendo i suoi compagni?
"No, ma abbiamo un gruppo dell'Europeo e stiamo scrivendo a tutti, mandando un grosso in bocca al lupo".
La sua prossima stagione dove sarà?
"Il mio obiettivo è tornare a vestire la maglia azzurra. Ora sto bene e mi sto allenando in vacanza. L'importante è accantonare i brutti stop, l'ho fatto grazie alla mia famiglia e a mio figlio".
L'inizio della sua carriera è stato non da calciatore ma da ballerino.
"Mi ha aiutato molto nella coordinazione. Da piccolo ho fatto danza classica poi ho smesso perché ero l'unico maschietto e mi vergognavo. Ho iniziato a giocare per strada e anche questo mi ha aiutato tanto, poi mi sono iscritto a una scuola calcio e dopo 5 mesi sono stato chiamato dal Bari. Forse ancora non realizzo di essere davvero un giocatore professionista".
Quanto ha inciso suo nonno, grande tifoso del Bari, nella sua carriera?
"Tanto, ho iniziato la scuola calcio dopo la sua morte e lui aveva il desiderio che giocassi nel Bari".
Come vede l'Italia domani sera contro l'Albania? Chi è la favorita per l'Europeo?
"Penso che una delle favorite sia l'Inghilterra, poi c'è la Francia. Ma non sottovaluto i miei compagni, abbiamo giocatori forti e giovani".
Quale sarà l'arma segreta dell'Italia?
"Parte tutto dal gruppo, dall'unione e dall'alchimia. Tutto questo aiuta a vincere".
Dove la vedremo l'anno prossimo?
"Sono stati due anni un po' difficili, perché quando un giocatore si infortuna non è mai facile. Ora sono tornato, sto bene e mio figlio è un motivo in più. Non vedo l'ora di tornare a giocare nel prossimo campionato e riconquistare la maglia azzurra".
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