
Giannini schietto: "Non credo che tornerò mai alla Roma, non mi illudo più"
Giuseppe Giannini è stato un simbolo della Roma, vestendo per 476 volte la maglia giallorossa. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex centrocampista ha risposto così quando gli è stato chiesto se tornerà mai nel club capitolino: "Non credo, non mi illudo più. Ho un solo rimpianto. Fu quando Sensi, con cui avevo avuto un rapporto duro e anche brutto mi chiamò: 'Ti rivoglio nella Roma'. Andai a parlare con il dt Franco Baldini, ma mi fece una battuta poco opportuna, dicendo che fino a poco tempo prima mi ero accompagnato con due procuratori, Morabito e Fioranelli. Ero offeso, non aveva fiducia in me: girai i tacchi e me ne andai. Forse avrei fatto meglio a parlare con Sensi e spiegargli che cosa era successo".
Quando è entrata la Roma nella sua vita?
"Da piccolo andavo nelle Marche, a casa di mio nonno, in cucina teneva uno scudettino della Roma: è stata la rivelazione e il sentimento di identità l'ho sempre portato con me. Un privilegio, ma anche una responsabilità vissuta con orgoglio".
Quando nasce il soprannome Principe che le è stato attribuito?
"Inizio Anni 80, primi allenamenti con la Roma, fu Odoacre Chierico a battezzarmi così. Principe per le movenze in campo e l'educazione fuori".
Quando è entrata la Roma nella sua vita?
"Da piccolo andavo nelle Marche, a casa di mio nonno, in cucina teneva uno scudettino della Roma: è stata la rivelazione e il sentimento di identità l'ho sempre portato con me. Un privilegio, ma anche una responsabilità vissuta con orgoglio".
Quando nasce il soprannome Principe che le è stato attribuito?
"Inizio Anni 80, primi allenamenti con la Roma, fu Odoacre Chierico a battezzarmi così. Principe per le movenze in campo e l'educazione fuori".
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