
Italia, Gravina avrebbe preferito comunicare l'esonero di Spalletti domani dopo la Moldova
Emergono ulteriori retroscena sulla scelta da parte di Gabriele Gravina, presidente della FIGC, di esonerare Luciano Spalletti. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, e come anticipato già da TMW, il numero uno della Federazione avrebbe preferito comunicare la decisione domani, dopo la partita di oggi dell'Italia contro la Moldova, valida per il girone di qualificazione al Mondiale. Il commissario tecnico però, che non ha preteso niente, ha voluto dire subito le cose come stavano, evitando per altre 48 ore polemiche su quale fosse realmente la scelta giusta.
La FIGC si è trovata leggermente in difficoltà perché non poteva negare anche questo a Spalletti, che ha dimostrato di anteporre la Nazionale ai suoi interessi. Il ct ormai è sfiduciato, ma dovrà comunque rimanere in panchina un'altra volta per tenere fede all'impegno preso.
Nel corso della sua carriera Spalletti ha guidato Empoli, Sampdoria, Venezia, Udinese, Ancona, Roma, Zenit, Inter, Napoli e Italia. Con la Nazionale è rimasto in carica per 23 partita, più quella di stasera 24, e ha collezionato 1,70 punti a partita. Il fallimento all'Europeo ha pesato tanto, così come il 3-0 subito contro la Norvegia, che hanno fatto diventare la situazione insostenibile, almeno per quanto valutato dai vertici della FIGC, che hanno optato per cambiare rotta.
La FIGC si è trovata leggermente in difficoltà perché non poteva negare anche questo a Spalletti, che ha dimostrato di anteporre la Nazionale ai suoi interessi. Il ct ormai è sfiduciato, ma dovrà comunque rimanere in panchina un'altra volta per tenere fede all'impegno preso.
Nel corso della sua carriera Spalletti ha guidato Empoli, Sampdoria, Venezia, Udinese, Ancona, Roma, Zenit, Inter, Napoli e Italia. Con la Nazionale è rimasto in carica per 23 partita, più quella di stasera 24, e ha collezionato 1,70 punti a partita. Il fallimento all'Europeo ha pesato tanto, così come il 3-0 subito contro la Norvegia, che hanno fatto diventare la situazione insostenibile, almeno per quanto valutato dai vertici della FIGC, che hanno optato per cambiare rotta.
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