
L'ex Capelli: "L'Atalanta di Juric si giocherà l'Europa League. Forse la Champions"
L'ex difensore Daniele Capelli è stato intervistato da TuttoAtalanta.com e la chiacchierata si divide tra ricordi della sua esperienza con la Dea e il presente del club bergamasco, oltre a questioni personali. Iniziando da un ricordo che sceglierebbe tra quelli che conserva dell'avventura in nerazzurro: " Sicuramente la promozione in A nel campionato 2010/11 con l’arrivo della famiglia Percassi è uno dei momenti più belli, perché l’ho vissuta da protagonista con tantissime presenze. Ma non posso dimenticare l’esordio in Serie A, il 2 febbraio 2005 a San Siro contro l’Inter".
Da bergamasco del vivaio, che significa essere arrivato in prima squadra e diventarne anche il capitano?
"Portare la fascia è stato un grande orgoglio e una grande responsabilità. Non sono solo bergamasco, non solo cresciuto in quella squadra: ero anche un tifoso. Da ragazzino andavo in Curva a vedere l’Atalanta. Vi lascio immaginare cosa abbia significato. Ho visto tanti campioni: Montero, Carrera… Ma se devo sceglierne uno, dico senza dubbio Gianpaolo Bellini".
Ha del rammarico per cosa poteva essere la sua carriera senza infortuni?
"Forse avrei potuto restare più anni in Serie A. Dopo gli infortuni ho fatto ancora solo una stagione nella massima serie, con fatica. Ma a Cesena ho vissuto una realtà splendida, simile a Bergamo, con persone speciali, un gruppo unito e la promozione in A. Ancora oggi siamo in contatto".
La nuova Atalanta di Juric come la vede?
"La guardo con occhio da allenatore. Mi è piaciuta. Con un cambio così radicale non è mai facile, le aspettative sono alte. Io stesso avevo qualche dubbio, non sull’allenatore ma sul peso delle attese. Il livello ormai è altissimo. Per me la squadra farà un’ottima stagione, ma serve tempo e fiducia a Juric. Credo che si giocherà ancora l’Europa League, forse anche la Champions".
Vede una difesa in sofferenza?
"Più che di difesa parlerei di fase difensiva. Il gioco di Juric, come quello di Gasperini, ha falle. Anche con Gasperini si soffriva dietro, ma l’attacco faceva la differenza. Serve equilibrio, che arriverà con il tempo".
Qualcuno su cui scommettere in difesa?
"Su Hien, senza dubbi. È perfetto per il gioco di Juric, come lo era per quello di Gasperini. È fisico ma anche intelligente. Penso alla partita con il Napoli dello scorso anno: marcò Lukaku, più potente di lui, ma lo affrontò con intelligenza".
Inter e Napoli sono le favorite per lo Scudetto?
"Sì, ma non escluderei Juventus e Milan. E attenzione alla Roma: Gasperini è un maestro, ha la squadra che voleva, ma serve tempo e pazienza. Se gliela concederanno, farà molto bene".
Sabato c'è Parma-Atalanta. Che partita si attende?
"Aperta. Il Parma gioca davvero a calcio. L’Atalanta non cambia atteggiamento: gioca sempre all’attacco. Mi aspetto ogni risultato, anche se la vedo favorita, soprattutto con Scamacca in crescita. È un talento italiano che va aspettato e protetto. Prevedo una vittoria, ma non sarà semplice".
Concludiamo con il suo presente.
"Dopo aver smesso, ho iniziato ad allenare. Lo scorso anno ho guidato la Real Calepina in Serie D, poi mi hanno proposto il settore giovanile. Ora ne sono responsabile e alleno anche gli Esordienti. È un doppio ruolo che mi permette di crescere. Con i ragazzi vivi un percorso diverso: il viaggio è il loro e tu devi metterti da parte. Manca l’adrenalina delle prime squadre, ma fa parte del gioco. Nel futuro credo tornerò ad allenare i grandi".
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