
Dzeko, l'agente ricorda: "Il Milan lo trattò, ma chiusi con Sabatini alla Roma nel 2015"
"Io amico del papà di Dzeko? Abitavamo a 150 metri e giocavamo a pallone insieme. Anni dopo il Milan trattò Edin e pensai che fosse suo figlio: chiamai Mito e riprendemmo l'amicizia. Nel 2015, Sabatini mi dice che ha bisogno di un attaccante forte se no a Roma l'avrebbero massacrato. Propongo Dzeko, si accende una sigaretta, aspira e mi dice: 'Chiamalo, lo compro'. Edin era a Spalato, io e Walter partimmo in auto da Milano per chiudere". Un racconto tutto da vivere quello dell'ex portiere di Genoa e Cagliari nonché storico procuratore di Edin Dzeko, Silvano Martina nell'intervista interessante alla Gazzetta dello Sport.
Un retroscena di mercato sull'affare saltato con il club rossonero, poi un tuffo nel passato per la storia particolare che lo ha caratterizzato da calciatore: "Sono stato tra i primi extra-comunitari in Italia: mio papà friulano, mia mamma bosniaca. Nel '65 non ce la passavamo bene a Sarajevo e mio padre scherzando disse a mia madre: "Andiamo in Italia, tanto peggio di così...".
E ha proseguito: "Erano i tempi di miseria assoluta: andavo a scuola in mutande, a petto nudo con solo la cartella sulle spalle. Mi arrangiavo consegnando pane e spalando neve per 200 lire. Per fortuna Toni Bacchetti mi notò e mi portò all'Inter".
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano