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tmw / roma / Primo piano
Anche a Bergamo c’è (almeno) un motivo per crederciTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 23:00Primo piano
di Gabriele Chiocchio
per Vocegiallorossa.it
fonte L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Anche a Bergamo c’è (almeno) un motivo per crederci

Il prossimo, il terzultimo ostacolo in questa stranissima ma incredibilmente ancora aperta stagione della Roma è l’Atalanta, quell’Atalanta che fa della forza offensiva la sua maggiore qualità: è il secondo attacco del campionato con ben 71 gol realizzati e addirittura ne ha segnati meno di quanti avrebbe potuto, avendo creato 73,52 xG, miglior dato della Serie A. I giallorossi questo lo sanno bene, ed è fresco il ricordo dello scorso anno quando, con entrambe le squadre reduci dalle semifinali di Europa League giocate appena tre giorni prima, il primo tempo fu giocato in una sola metà campo; quella versione della Roma non era più abituata a difendere in blocco basso e il risultato non poté che essere l’ennesimo successo degli orobici, che in questo periodo storico hanno messo la freccia, sorpassato e staccato i giallorossi in quanto a successi e continuità di presenza nelle parti altissime della classifica.

Oggi però le due squadre distano solo cinque punti, tre dei quali maturati nel fortunato - per l’Atalanta - scontro diretto dell’andata e, almeno per questo motivo, l’idea che si possa andare a prendere punti al Gewiss Stadium, portando la striscia di imbattibilità a 20 partite, non è così stravagante. Specie, poi, ripensando agli ultimi due successi arrivati contro l’Atalanta, risalenti ormai a 3 anni fa: la Roma di Mourinho fu brava a contenere le folate nerazzurre e a rispondere con attacchi diretti e calci piazzati, un copione abbastanza simile a quello che i giallorossi di Ranieri stanno seguendo in queste gare, un po’ per scelta e un po’ per necessità, come abbiamo già scritto nelle scorse settimane.

L’incastro è quello giusto, ma ovviamente non può bastare questo aspetto per poter coltivare ambizioni di successo a Bergamo: se ci si rifà solo a quei precedenti, occorre sottolineare come quella versione dell’Atalanta di Gasperini fu l’unica non in grado di qualificarsi alle coppe europee, mentre se si torna nel presente non si può pensare al peso che Mile Svilar ha avuto nel mantenere la sua porta inviolata, specie nell’ultima gara di campionato contro la Fiorentina. Insomma, di semplice e scontato c’è veramente poco nonostante questi (e altri, come il rendimento interno dell’Atalanta) presupposti possano lasciare un minimo, o anche più, di ottimismo. Un po’ come è successo in quasi tutte le ultime gare, per cui c’era almeno un motivo verosimile per cui i giallorossi avrebbero potuto farle loro, visto che contro Juventus e Lazio non ci si è riusciti, contro Inter e Fiorentina sì: la striscia di 19 risultati utili consecutivi non è quindi l’unica da portare avanti.