
Nuovo stadio - Oggi la valutazione del dossier da parte del TAR
Un nuovo ostacolo si frappone sulla strada verso il futuro stadio della Roma a Pietralata. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, i comitati di quartiere contrari alla realizzazione dell’impianto hanno presentato un dossier al TAR contenente uno studio sulla presenza di pipistrelli e uccelli come il picchio rosso o la balia da collare, nell’area dove dovrebbero sorgere i cantieri. L’argomentazione si concentra sui 26 alberi che Roma Capitale intende abbattere: secondo i comitati, questi costituirebbero un habitat naturale protetto e tutelato a livello normativo.
STADIO ROMA, NUOVO OSTACOLO A PIETRALATA – Il dossier sarà valutato oggi dal Tribunale Amministrativo Regionale, ma nel frattempo il Campidoglio e la Roma non si fermano. Il sindaco Roberto Gualtieri ha ribadito la volontà di proseguire con decisione, mentre il club giallorosso, spinto dall’impegno della proprietà Friedkin, punta a consegnare il progetto definitivo subito dopo l’estate. L’obiettivo resta costruire uno stadio moderno, multifunzionale e soprattutto a basso impatto ambientale.
Si tratta dell’ennesima tappa di un percorso complesso che coinvolge urbanistica, ambiente e tifo. Un miliardo di euro l’investimento complessivo previsto per trasformare una zona di periferia in un nuovo polo sportivo e sociale. La partita, però, è ancora tutta da giocare.
COMUNICATO STAMPA - COMITATO PRO STADIO - “L’ennesimo ricorso-farsa per tenere Roma nel degrado” In vista dell’udienza di domani al TAR sul ricorso presentato dai Comitati No Stadio, il Comitato Pro Stadio Roma denuncia con forza l’ennesimo tentativo di sabotare il futuro della Capitale: “Stiamo assistendo all’ennesimo teatrino di chi, da anni, si oppone a tutto pur di lasciare Roma nel degrado. Prima erano le rane di Tor di Valle, poi i reperti archeologici, ora i pipistrelli di Pietralata. Ogni volta cambia la scusa, ma resta la stessa ossessione: fermare il cambiamento. Oggi si parla di un presunto 'bosco' per giustificare un ricorso che ha un solo obiettivo: bloccare un progetto da oltre un miliardo di euro capace di trasformare un’area abbandonata in un quartiere moderno, vivibile, pieno di servizi. E tutto questo per 26 alberi? Ventisei. Non 2600. È ridicolo. Ma il punto è un altro: chi grida all’allarme ambientale è lo stesso che – ironia della sorte – pretende di vivere proprio lì, in quelle stesse aree che ora vorrebbe “salvare” dalla presenza umana. Una contraddizione che smaschera la vera natura di questi ricorsi: pretesti politici, non difesa dell’ambiente. Nel frattempo, 20 persone sostenute da sigle politiche ormai scomparse continuano a ostacolare una grande opera pubblica voluta dalla stragrande maggioranza dei cittadini. E chi ci rimette sono sempre gli stessi: i romani che lavorano, pagano le tasse, vogliono una città europea, dinamica, degna del suo nome. Chi ha governato Roma negli ultimi anni l’ha tenuta ferma, impantanata tra veti e paure. Adesso basta. Il progetto dello stadio è stato discusso, modificato, approvato nelle sedi istituzionali. È ora di andare avanti. Come Comitato Pro Stadio Roma, l’unico realmente rappresentativo della volontà popolare, esortiamo le istituzioni a non piegarsi a questi ricatti mascherati da ambientalismo. Serve coraggio, e serve adesso. Roma non può più aspettare.”







