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Dramma Salernitana: due vittorie potrebbero non bastare per la salvezza. Tifo da brividi
Neanche il tempo di godersi una classifica migliore che la Salernitana rimpiomba nel baratro e rischia seriamente di retrocedere in serie C. Un brusco risveglio per la compagine granata che, al Picco di La Spezia, sbaglia completamente il primo tempo, colpisce due pali clamorosi nella ripresa e subisce il 2-0 nel suo momento migliore mentre dagli altri campi arrivavano soltanto brutte notizie. Il colpaccio del Sudtirol a Palermo, la rimonta della Reggiana nel derby del Braglia con il Modena, il successo esterno del Brescia a Cittadella, il 3-0 del Mantova sul Cesena e la Sampdoria che fermava sullo 0-0 la Cremonese quarta: quanto è bastato per ritrovarsi al terzultimo posto, a -2 dalla zona salvezza, con un calendario più complicato delle dirette concorrenti e una serie di statistiche incredibilmente negative. Da dicembre, ad esempio, la Salernitana non segna un gol nei primi tempi: 18 gare di fila all'asciutto nei primi 45 minuti, in pratica un girone intero. Cosa mai avvenuta nella storia della B. E poi le difficoltà in campo esterno: una sola vittoria su 17 (ad ottobre), appena quattro successi da gennaio 2023 ad oggi, la miseria di 8 punti conquistati e 12 gare senza andare a bersaglio. Considerando che si chiuderà con due trasferte, nella bolgia di Marassi e in quel Tombolato che è sempre stato tabù, c'è poco da stare allegri.
A questo punto, per evitare quantomeno la retrocessione diretta, sarà obbligatorio vincere due partite e pareggiarne un'altra. 7 punti, non uno di meno, per dare un senso a questo finale di stagione e per riscattare parzialmente un campionato disastroso e contraddistinto da errori, promesse non mantenute e un mercato invernale tale da mettere fortemente in discussione l'operato del direttore sportivo Valentini già a metà febbraio. Per onor di verità bisogna anche dire che la Salernitana, al Picco, non è stata nemmeno fortunatissima. Due pali clamorosi, il secondo gol ligure quantomeno rocambolesco, il primo nato da un errore individuale grossolano di Ruggeri e uno Spezia cinico come raramente era accaduto in campionato. Di contro, però, un attacco che sarebbe eufemistico definire sterile: Cerri non segna dal 18 gennaio, Raimondo è stato pubblicamente bocciato dallo staff tecnico, Wlodarczyk e Braaf sono fuori dal progetto, Simy è il "bomber" con appena 4 reti ma palesa ogni settimana limiti tecnici e anche Verde non ha dato l'apporto dovuto in termini di gol e assist.
A cosa aggrapparsi per non rassegnarsi prima del tempo alla doppia retrocessione di fila? Anzitutto ai tifosi. Ieri erano in 1300, in un giorno festivo e per una squadra in zona retrocessione praticamente da due anni. Un sostegno incessante e assordante, quella forza in più che ha permesso alla Salernitana di reagire e sfiorare il pareggio non a caso quando attaccava sotto la propria curva. E se la stessa squadra che perde sempre in trasferta è invece ottava nella speciale classifica relativa ai match casalinghi, vuol dire che la differenza la fa proprio il pubblico di fede granata. Ad oggi, tra abbonati e paganti, oltre 13mila persone hanno assicurato la propria presenza sugli spalti per Salernitana-Mantova. Curva Sud sold out, scolaresche e scuole calcio che saranno accolte gratuitamente nei distinti, striscioni di sostegno in provincia e la scelta degli ultras di rimandare al 14 maggio ogni forma di contestazione mettendo prima di ogni cosa la salvezza della Bersagliera. E poi ci sono quei pochi giocatori di qualità che proveranno a trascinare l'ippocampo verso la terza vittoria casalinga di fila: Christensen in porta dà sicurezza, Ferrari è la colonna della retroguardia, Corazza è un valore aggiunto a sinistra e Amatucci è l'uomo dai mille polmoni che spadroneggia a centrocampo. Contro i virgiliani, che sarebbero praticamente salvi con un risultato positivo a Salerno, rientreranno in formazione anche Zuccon, Verde e Soriano, con gente come Gentile che scalpita e che meriterebbe una chance dal primo minuto. Perchè, per il miracolo salvezza, occorre dare spazio anche a giovani talenti di prospettiva e non solo a chi sta fallendo opportunità a iosa sin da inizio stagione.
A questo punto, per evitare quantomeno la retrocessione diretta, sarà obbligatorio vincere due partite e pareggiarne un'altra. 7 punti, non uno di meno, per dare un senso a questo finale di stagione e per riscattare parzialmente un campionato disastroso e contraddistinto da errori, promesse non mantenute e un mercato invernale tale da mettere fortemente in discussione l'operato del direttore sportivo Valentini già a metà febbraio. Per onor di verità bisogna anche dire che la Salernitana, al Picco, non è stata nemmeno fortunatissima. Due pali clamorosi, il secondo gol ligure quantomeno rocambolesco, il primo nato da un errore individuale grossolano di Ruggeri e uno Spezia cinico come raramente era accaduto in campionato. Di contro, però, un attacco che sarebbe eufemistico definire sterile: Cerri non segna dal 18 gennaio, Raimondo è stato pubblicamente bocciato dallo staff tecnico, Wlodarczyk e Braaf sono fuori dal progetto, Simy è il "bomber" con appena 4 reti ma palesa ogni settimana limiti tecnici e anche Verde non ha dato l'apporto dovuto in termini di gol e assist.
A cosa aggrapparsi per non rassegnarsi prima del tempo alla doppia retrocessione di fila? Anzitutto ai tifosi. Ieri erano in 1300, in un giorno festivo e per una squadra in zona retrocessione praticamente da due anni. Un sostegno incessante e assordante, quella forza in più che ha permesso alla Salernitana di reagire e sfiorare il pareggio non a caso quando attaccava sotto la propria curva. E se la stessa squadra che perde sempre in trasferta è invece ottava nella speciale classifica relativa ai match casalinghi, vuol dire che la differenza la fa proprio il pubblico di fede granata. Ad oggi, tra abbonati e paganti, oltre 13mila persone hanno assicurato la propria presenza sugli spalti per Salernitana-Mantova. Curva Sud sold out, scolaresche e scuole calcio che saranno accolte gratuitamente nei distinti, striscioni di sostegno in provincia e la scelta degli ultras di rimandare al 14 maggio ogni forma di contestazione mettendo prima di ogni cosa la salvezza della Bersagliera. E poi ci sono quei pochi giocatori di qualità che proveranno a trascinare l'ippocampo verso la terza vittoria casalinga di fila: Christensen in porta dà sicurezza, Ferrari è la colonna della retroguardia, Corazza è un valore aggiunto a sinistra e Amatucci è l'uomo dai mille polmoni che spadroneggia a centrocampo. Contro i virgiliani, che sarebbero praticamente salvi con un risultato positivo a Salerno, rientreranno in formazione anche Zuccon, Verde e Soriano, con gente come Gentile che scalpita e che meriterebbe una chance dal primo minuto. Perchè, per il miracolo salvezza, occorre dare spazio anche a giovani talenti di prospettiva e non solo a chi sta fallendo opportunità a iosa sin da inizio stagione.
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