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Salernitana, in 1500 al Tombolato per un martedì da brividi. Vincere potrebbe non bastare
Salernitana, ora o mai più. La sconfitta contro la Sampdoria ha tremendamente complicato i piani salvezza, al punto che il destino dipenderà anche dai risultati che matureranno sugli altri campi. Il primo problema, però, sarà quello di vincere a Cittadella. Perchè i campani, al netto di quattro cambi in panchina e della rivoluzione operata nel mercato di gennaio, hanno palesato enormi limiti lontano dall'Arechi. Le statistiche parlano chiaro: appena una vittoria (4 dal maggio del 2022 in trasferta), soltanto 8 gol segnati, 13 partite senza reti all'attivo (l'ultima a inizio febbraio), 8 punti sui 54 a disposizione e una delle peggiori difese. Un disastro, insomma. Marino, cui rendimento non è molto differente rispetto ai suoi predecessori, dovrà anche fare i conti con qualche acciacco. Amatucci, il faro del centrocampo, ha accusato un affaticamento muscolare ed è a rischio, Zuccon lamenta problemi alla schiena e ci sono giocatori come Ferrari, Lochoshvili e Corazza che tirano la carretta da mesi e che dunque non sono al 100% della forma.
Tuttavia l'organico ha carenze tecniche e numeriche evidenti e si chiederà ai pochi giocatori di livello di stringere i denti e gettare il cuore oltre l'ostacolo, quantomeno per chiudere la regular season senza ulteriori rimpianti e con la speranza di ricevere buone notizie dagli altri campi. Certo, occorreranno davvero tante combinazioni teoricamente improbabili per conquistare l'accesso agli spareggi playout. Il Brescia, che ha un punto in più dei granata, ospita una Reggiana reduce da 4 vittorie consecutive ma aritmeticamente salva e dunque meno motivata delle Rondinelle. Il Frosinone se la vedrà col Sassuolo che, di fatto, ha celebrato la promozione in A un mese fa: lo 0-2 col Catanzaro lascia intendere che i neroverdi abbiano fisiologicamente abbassato la tensione dopo mesi di vittorie su tutti i campi. Paradossalmente la speranza è nei "rivali" della Juve Stabia che, pur certi di partecipare ai playout, dovranno difendere il quinto posto e tenere a debita distanza Catanzaro e Palermo. Anche un pari favorirebbe la Salernitana in caso di colpaccio al Tombolato.
Intanto la tifoseria ha preso posizione. Domani, per quello che potrebbe essere l'ultimo atto, ci saranno quasi 1400 persone ed è un dato incredibile se si considera il forte rischio retrocessione diretta e che si giocherà per la seconda volta in pochi giorni al Nord Italia, tra l'altro di martedì e con oggettivi disagi organizzativi. L'orientamento, però, è chiaro: contestare civilmente la società esortandola ad incontrare pubblicamente gli ultras, i club e l'intera città. In caso contrario si potrebbe chiedere un intervento delle istituzioni e un passo indietro da parte di Iervolino che, dopo aver battuto il record negativo di punti in serie A, ora rischi di passare alla storia come il primo presidente della Salernitana che retrocede per due anni di fila. In questo clima di caos e incertezza, trova conferma quanto vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane: è iniziata la trattativa per il ritorno di Angelo Fabiani. Il direttore sportivo, attualmente tesserato con la Lazio e molto stimato da Lotito, è il più vincente in assoluto a Salerno (tre promozioni, una coppa Italia di C ed enormi meriti nella famosa salvezza del 7%) e sarebbe pronto a mettersi a disposizione in nome di un legame molto forte con la maglia granata. Dovrebbero lasciare i rispettivi incarichi il presidente Busso e il vice presidente Petrucci, praticamente assente da un anno. Valutazioni in corso da parte dell'amministratore delegato Maurizio Milan, andrà via il ds Valentini mentre Marino ha chance di permanenza soltanto in caso di salvezza.
Tuttavia l'organico ha carenze tecniche e numeriche evidenti e si chiederà ai pochi giocatori di livello di stringere i denti e gettare il cuore oltre l'ostacolo, quantomeno per chiudere la regular season senza ulteriori rimpianti e con la speranza di ricevere buone notizie dagli altri campi. Certo, occorreranno davvero tante combinazioni teoricamente improbabili per conquistare l'accesso agli spareggi playout. Il Brescia, che ha un punto in più dei granata, ospita una Reggiana reduce da 4 vittorie consecutive ma aritmeticamente salva e dunque meno motivata delle Rondinelle. Il Frosinone se la vedrà col Sassuolo che, di fatto, ha celebrato la promozione in A un mese fa: lo 0-2 col Catanzaro lascia intendere che i neroverdi abbiano fisiologicamente abbassato la tensione dopo mesi di vittorie su tutti i campi. Paradossalmente la speranza è nei "rivali" della Juve Stabia che, pur certi di partecipare ai playout, dovranno difendere il quinto posto e tenere a debita distanza Catanzaro e Palermo. Anche un pari favorirebbe la Salernitana in caso di colpaccio al Tombolato.
Intanto la tifoseria ha preso posizione. Domani, per quello che potrebbe essere l'ultimo atto, ci saranno quasi 1400 persone ed è un dato incredibile se si considera il forte rischio retrocessione diretta e che si giocherà per la seconda volta in pochi giorni al Nord Italia, tra l'altro di martedì e con oggettivi disagi organizzativi. L'orientamento, però, è chiaro: contestare civilmente la società esortandola ad incontrare pubblicamente gli ultras, i club e l'intera città. In caso contrario si potrebbe chiedere un intervento delle istituzioni e un passo indietro da parte di Iervolino che, dopo aver battuto il record negativo di punti in serie A, ora rischi di passare alla storia come il primo presidente della Salernitana che retrocede per due anni di fila. In questo clima di caos e incertezza, trova conferma quanto vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane: è iniziata la trattativa per il ritorno di Angelo Fabiani. Il direttore sportivo, attualmente tesserato con la Lazio e molto stimato da Lotito, è il più vincente in assoluto a Salerno (tre promozioni, una coppa Italia di C ed enormi meriti nella famosa salvezza del 7%) e sarebbe pronto a mettersi a disposizione in nome di un legame molto forte con la maglia granata. Dovrebbero lasciare i rispettivi incarichi il presidente Busso e il vice presidente Petrucci, praticamente assente da un anno. Valutazioni in corso da parte dell'amministratore delegato Maurizio Milan, andrà via il ds Valentini mentre Marino ha chance di permanenza soltanto in caso di salvezza.
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