
Disertare significa farsi del male da soli: tutti allo stadio! Basta tribunali, pensiamo solo al campo
Possiamo dire da qui a domani mattina che è stato ingiusto rinviare la sfida col Frosinone, che la soluzione della B a 22 squadre potesse essere la migliore per uscire da questo guazzabuglio giudiziario, che nel 2019 agirono in direzione completamente diversa proprio per non dare l'impressione di voler agire a favore di uno o a scapito di un altro. E siamo fortemente convinti che la Salernitana abbia subito un torto, al pari di 30mila persone che erano pronte ad invadere l'Arechi per sostenere i granata nello scontro col Frosinone. Ma a che servirebbe?
Ormai i giochi sono fatti e la notizia del no del Brescia al ricorso al CONI (domani si sarebbe entrati nel merito) testimonia che dobbiamo tutti rassegnarci a un'evidenza che magari non piace, ma dalla quale non si può più sfuggire: sarà Salernitana-Sampdoria, con due risultati su tre a disposizione e la possibilità di giocare il ritorno all'Arechi. La prima osservazione parte proprio da qui: disertare non serve assolutamente a niente e la vera dignità si dimostra aiutando la Salernitana a salvarsi, non certo voltandole la faccia pur con motivazioni razionalmente valide. Ma, per quanto mi riguarda, il vero tifoso è sempre sugli spalti e si può contestare anche in 30mila con civiltà e con le tv nazionali che darebbero enorme risonanza alla protesta.
Lo ripeteremo fino alla noia: grazie al pubblico la Salernitana si è salvata in passato, grazie al pubblico non è retrocessa già in C e col pubblico dovrà tentare l'impresa dopo una stagione che, ricordiamo, resta pessima e che certo non dimenticheremo solo per tutto quanto accaduto in questo mese folle. Perchè investendo di più, programmando meglio e puntando su altri calciatori a gennaio oggi ci saremmo già tolti il pensiero senza tremare all'idea di fare il doppio salto all'indietro che la nostra redazione pronosticò addirittura nell'estate del 2023, dando spazio ai leoni da tastiera per contestare chi, ancora una volta, faceva suonare in largo anticipo un campanello d'allarme per il bene dei granata.
Si giocherà, non ci sono dubbi, e l'Arechi dovrà essere una bolgia. Si può discutere della linea forse morbida adottata dalla società, del fatto che Gravina non sia mai stato tenerissimo con la Salernitana, dello 0-1 del Frosinone a Sassuolo con un rigore generoso e un avversario imbottito di seconde linee. Ma la sostanza non cambia e non far pesare il ritorno in casa sarebbe un autogol tale da fornire alibi a chi non ne merita.
Ovviamente la differenza dovranno farla i calciatori sul campo. Marino, prima della sosta, ha rivitalizzato gente che sembrava fuori dai giochi e chissà che questa pausa forzata non abbia aiutato anche Soriano, Cerri e Verde a ritrovare furore agonistico e condizione fisica. Per battere un avversario sulla carta più forte e più motivato sarà fondamentale l'aiuto di tutti e toccherà al mister toccare le corde giuste dopo aver conquistato 4 vittorie su 6 che, da queste parti, non vedevamo dai tempi di Castori. Fiducia, concentrazione e unità d'intenti: da domani basta parlare di tribunali e concentriamoci sul rettangolo verde. Con la speranza che sia davvero il giudice unico senza altri colpi di scena che hanno stancato.






