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Brescia, Cellino ritira il ricorso contro la penalizzazione. Non ci sarà processo d'appello
Niente ricorso al Tribunale Federale Nazionale per il Brescia di Massimo Cellino. Il club ha infatti rinunciato al ricorso in appello contro gli otto punti di penalizzazione inflitti in primo grado, quattro da scontare in questa stagione e altrettanti nella prossima, che avevano condannato alla retrocessione in Serie C le Rondinelle e poi, in un domino, al fallimento della società dopo il mancato rispetto della scadenza del sei giugno per i pagamenti di stipendi e trattenute ai tesserati.
Come riporta l’edizione on line del Giornale di Brescia si tratta di una scelta quasi inevitabile dopo la decisione del presidente (ormai ex) Cellino di non saldare le pendenze federali spalancando le porte alla conclusione di una storia iniziata 114 anni fa con la fondazione del club lombardo.
Domani dunque non si terrà l’udienza d’appello presso il TFN, con gli avvocati di Cellino che hanno rinunciato a impugnare la sentenza di primo grado, dando così il via libera definitivo alla disputa del play out fra Salernitana e Sampdoria programmato per il 15 e 20 giugno. Non ci saranno dunque neanche altri ricorsi in sede di giustizia sportiva e ordinaria che avrebbero potuto allungare i tempi e portare al rischio di una mancata definizione dell'organico del campionato di Serie B fino alla tarda estate e oltre.
Come riporta l’edizione on line del Giornale di Brescia si tratta di una scelta quasi inevitabile dopo la decisione del presidente (ormai ex) Cellino di non saldare le pendenze federali spalancando le porte alla conclusione di una storia iniziata 114 anni fa con la fondazione del club lombardo.
Domani dunque non si terrà l’udienza d’appello presso il TFN, con gli avvocati di Cellino che hanno rinunciato a impugnare la sentenza di primo grado, dando così il via libera definitivo alla disputa del play out fra Salernitana e Sampdoria programmato per il 15 e 20 giugno. Non ci saranno dunque neanche altri ricorsi in sede di giustizia sportiva e ordinaria che avrebbero potuto allungare i tempi e portare al rischio di una mancata definizione dell'organico del campionato di Serie B fino alla tarda estate e oltre.
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