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Mazzucato: "L'Arabia non è una bolla come la Cina. Serie A 4ª in Europa"

ESCLUSIVA TMW - Mazzucato: "L'Arabia non è una bolla come la Cina. Serie A 4ª in Europa"TUTTO mercato WEB
giovedì 13 luglio 2023, 20:08Serie A
di Tommaso Maschio

Intervistato da Tuttomercatoweb.com l’agente e avvocato esperto di diritto sportivo Alessandro Mazzucato ha parlato a 360° partendo dalla nuova frontiera del mercato rappresentata dall’Arabia Saudita, il parallelismo con Cina e Stati Uniti e poi il divario in Europa che è sempre più marcato fra la Premier League e gli altri campionati: “In Arabia sono già alcuni anni che il progetto sportivo, in generale, è decollato come si è visto con la Formula 1 e il golf. Il calcio ha un volano differente, puntano all’organizzazione dei Mondiali e non hanno problemi di liquidità a prescindere dagli intoppi, burocratici che alcuni club stanno trovando come nel caso di Brozovic. Per i nostri club è impossibile rifiutare certe offerte provenienti da questo paese visto che alle spalle hanno un fondo sovrano che ha risorse inimmaginabili per noi. L’Arabia ha poi un bacino d’utenza maggiore rispetto per esempio al Qatar e il loro progetto è quello di utilizzare il calcio per raggiungere anche altri settori come quello del turismo e delle infrastrutture oltre che per ottenere il consenso delle giovani generazioni. In questo senso infatti stanno investendo molto anche nelle nuove tecnologie e negli esports”.

Molti pensano che possa essere una bolla come quella cinese. Che ne pensa?
“Di similitudini fra Arabia e Cina non ce ne sono molte e non credo che possa esserci una bolla come quella del paese dell’est asiatico. Una similitudine è certamente la spinta politica alle spalle, ma in Cina questa era concentrata solo sul calcio e quando non c’è stata la risposta di pubblico che si aspettavano a fronte di determinati investimenti si è deciso di chiudere i rubinetti. Poi c’è stata la pandemia che ha dato il colpo di grazia con la Cina che è stata in lockdown praticamente per tre anni”.

C’è il rischio che i giocatori diventino prigionieri dei loro contratti? E non possano tornare in Europa qualora volessero?
“Al momento il matrimonio sarà tutto rosa e fiori, poi in futuro potrebbero emergere eventuali intoppi di questo tipo. Già in passato si era parlato delle difficoltà di liberarsi da certi contratti col rischio di trovarsi in una prigione, seppur dorata. Però è anche vero che non ci sono contratti quinquennali, ma annuali o biennali che dunque vanno incontro ad evitare certi problemi”.

Tornando in Europa, la Premier continua ad avere più soldi da spendere
“I diritti tv sono una fetta importante dei guadagni delle società e il paragone con la Serie A è impietoso visto che si parla di quasi il triplo per le squadre. La Premier inoltre ha visto il valore dei diritti tv venduti all’estero superare quello nazionale e questo agevola l’arrivo di campioni con ingaggi importanti così come la gestione diversa dei diritti di immagine che permette di aumentare il giro d’affari ulteriormente. Negli ultimi 10-15 anni sono diventati una potenza assoluta per questo e per le infrastrutture che sono sempre piene nonostante prezzi mediamente più alto che da noi. Lo spettacolo non è solo sul campo, ma anche sugli spalti e questo genera ulteriore interesse e guadagni. Soprattutto perché sono stadi di proprietà. Per esempio il Bournemouth a gennaio, da ultimo in classifica, aveva la possibilità di investire 35 milioni per Zaniolo, una cifra inimmaginabile per l’ultima della Serie A”.

Anche la MLS continua a crescere, tanto da aver preso Messi
“Si tratta di un progetto diverso rispetto alla Cina e all’Arabia Saudita, perché i primi trasferimenti hanno cambiato modus operandi. È un sistema chiuso, con franchige che si iscrivono al campionato con basi molto solide, per entrare infatti servono piani concreti sugli investimenti, sulle coperture finanziarie e le infrastrutture dunque è un progetto che cresce più lentamente, ma in maniera più sana e strutturata. Inoltre il calcio maschile, perché quello femminile ha già un fortissimo seguito, è cresciuto moltissimo negli ultimi anni e ha superato anche il baseball come interesse”.

Cosa pensa della riforma della Champions?
“Sicuramente vuol dire più soldi per i club, mentre per i giocatori vuol dire più partite e non so se può essere un bene visto che si va incontro a un aumento degli infortuni. Questa la chiamerei una Super Champions, non troppo diversa dal progetto Superlega, che porta però a giocare sempre di più perché queste partite vanno ad aggiungersi a quelle dei tornei nazionali e poi agli impegni delle varie nazionali. Una soluzione potrebbe essere aumentare le rose oltre gli attuali 25 tesserati, ma bisogna stare attenti ad aggiungere partite su partite per cercare di aumentare lo spettacolo. Sicuramente ci sarà più spettacolarizzazione dell’evento con questa nuova formula e questo porterà a vendere i diritti a cifre più alte”.

Chi andrà in Conference League fra Juventus e Fiorentina?
“Previsione mia, senza sfera di cristallo, penso che andrà la Fiorentina. In questo modo la Juventus chiuderebbe i conti con il capitolo UEFA e poter giocare in Champions League la prossima stagione. Poi magari fra mezz’ora sarò smentito (ride NdR)”.

Oggi quanto vale la Serie A rispetto agli altri top campionati?
“La Premier è sicuramente in testa, poi metto la Bundesliga, mentre la Liga seppur trainata da Real Madrid e Barcellona ha un maggiore appeal in Sudamerica. La Ligue 1 invece la metto dietro alla nostra Serie A. Bisogna dire che comunque non è distante da Spagna e Germania. Per invertire la tendenza però bisogna che tutti remino dalla stessa parte”.

Oggi abbiamo letto di Pape Diop fra Napoli e Liverpool. Lei che è l’avvocato del suo agente dove pensa che finirà questo ragazzo?
“Al momento non ci sono state offerte dall’Italia, nelle prossime settimana avremo appuntamenti con squadre di Bundesliga dove è più facile tesserare giocatori extra. Con i Reds c’è stato un incontro verso maggio, quando era impegnato nel mondiale U20, un primo approccio non rilevante, ma comunque il ragazzo è finito nel mirino di molti scout. A me piacerebbe molto vederlo in Italia, ma è un discorso di parte. È però ancora presto per dire dove andrà oppure no”.

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