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Inter, De Paola: “Vincere oggi un’ossessione, c’è voglia di vendetta”

Inter, De Paola: “Vincere oggi un’ossessione, c’è voglia di vendetta”TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 22 aprile 2024, 11:37Serie A
di TMWRadio Redazione
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Editoriale con Paolo De Paola, intervistato da Vincenzo Marangio
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Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Paolo De Paola. Queste le sue parole:

Che derby si aspetta?
“Un derby che si giocherà con grande vigore. Da una parte c’è una voglia matta di fare questo scherzetto, dall’altra parte non si può concedere questa soddisfazione che verrà ricordata per i prossimi anni. È una sfida che si giocherà più sul piano emotivo che sportivo, sarà una sfida delicata e in qualsiasi modo farà o si parlerà di festa o di pericolo scampato. Per tutto l’ambiente Inter è un’ossessione, un po’ per vendetta per lo Scudetto di due anni fa, un po’ perché non c’è mai stata una sorta di 5 maggio al contrario, potrebbe essere una soddisfazione per lenire tante cicatrici del passato”.

Come va considerata la posizione di Pioli?
“Faccio un discorso più sugli allenatori. Ormai contano gli allenatori che sanno farsi ascoltare dai propri calciatori. Possiamo parlare di schemi, ma se gli allenatori entrano nella testa dei calciatori come successo con Spalletti lo scorso anno, la miscela diventa esplosiva. Pioli non è seguito, c’è un certo lassismo verso le sue indicazioni. Allegri non è seguito, lo ha lasciato intendere parlando del primo tempo con il Cagliari. Calzona non è seguito, è sempre stato un buon secondo e ha conoscenze, ma evidentemente il gruppo non lo segue. C’è bisogno di questo sacro fuoco, poi si può parlare di tattica e di schemi. Serve una comunione d’intento e nel Milan non la vedo”.

Come vanno analizzate le ultime dichiarazioni di Allegri?
“Ci sono tanti segnali, quando Allegri ha risposto in maniera piccata a Elkann e con rassegnazione a Giuntoli ha fatto intendere che c’è qualcosa da sistemare e di cui parlare per il futuro. Vuole portare avanti le sue idee e che arriveranno a questo incontro di fine campionato. Una questione sarà la conquista della Coppa Italia, l’altro argomento sarà la qualificazione in Champions. La società invece vorrà cambiare la direzione del progetto, se la società vorrà investire sui giovani e iniziare una campagna diversa ci possono essere dei motivi di rottura. Se non dovesse vincere la Coppa Italia ci sarebbe poco da motivare, il ritorno di Allegri alla Juventus sarebbe un disastro senza titoli vinti. Faccio il paragone con la Roma, la Roma di Mourinho è la stessa Roma di De Rossi? Negli uomini si, ma nel rendimento è cambiato tutto. Alla Juve manca questa controprova, questa rosa con un altro allenatore non potrebbe rendere meglio? La trasformazione della Roma è imperiale, può bastare anche il cambio di un allenatore per cambiare tutto”.

Cosa sta succedendo al Napoli?
“È un crollo senza precedenti, 33 punti di distacco dalla prima e -30 rispetto allo scorso anno è un abisso. Torno al discorso di prima, questa è la stessa squadra che ha dominato in Italia e fatto benissimo anche in Europa lo scorso anno. Quello che si è visto un anno fa improvvisamente è sparito. Chi ha creato questo black-out? Calzona ha le conoscenze per ritirare su questa squadra, ma evidentemente non il carisma. Ci sono una serie di questioni interne, dal rinnovo di Osimhen per essere venduto fino al contratto di Kvara, tutte queste situazioni sono legate alla gestione di De Laurentiis”.

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