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Le grandi trattative del Parma - 1998, Inter e Juve bisticciano e Boghossian finisce in Emilia

Le grandi trattative del Parma - 1998, Inter e Juve bisticciano e Boghossian finisce in EmiliaTUTTO mercato WEB
martedì 7 aprile 2020, 10:20Serie A
di Niccolò Pasta

Maggio ’98. A poche settimane dall’inizio del mondiale di Francia, il mercato italiano già impazza, e c’è un nome più di altri conteso da molte big italiane. Si tratta di Alain Boghossian, centrocampista francese della Samp e prezioso cervello della Nazionale di Aimé Jacquet. Boghossian, dopo una stagione molto positiva a Genova, è finito nel mirino di Juventus ed Inter, che provano a soffiarselo a vicenda. La richiesta di Mantovani è di quelle importanti: 15 miliardi, niente di più e niente di meno. Il primo a tentare la stoccata è Massimo Moratti, spinto dal tecnico Gigi Simoni che vuole fortemente Boghossian, vista la sua grande duttilità e la capacità di esprimersi al meglio sia da libero che da centrocampista. Moratti mette subito in chiaro le cose: 15 miliardi sono troppi, l’Inter non si spingerà oltre ai 10, al massimo con qualche bonus (o qualche contropartita). Mantovani ci pensa, sa che sta per scatenarsi un’asta. Passano pochi giorni ed è la triade juventina Moggi-Giraudo-Bettega a telefonare in sede Samp. La Juventus si sta ancora leccando le ferite per la sconfitta in finale di Champions League contro il Real Madrid, e nelle intenzioni della società il centrocampo dovrebbe essere il reparto più rivoluzionato. Moggi tratta con Mantovani, e nel frattempo dialoga con l’agente di Boghossian, Antonio Caliendo, protagonista assoluto dell’arrivo in Italia del francese. Caliendo è in Sud America ma è come se fosse a Milano: le telefonate sono frequenti, chiama l’Inter, chiama la Juventus, chiama Boghossian. E chiama anche una terza squadra, sempre italiana. Il Parma.

A svelarlo è proprio il protagonista di questa storia, Boghossian, direttamente dal ritiro della sua Francia a Clairefontaine: “Ho parlato col mio procuratore, mi ha detto che oltre a Juventus ed Inter c’è una terza squadra, il Parma. Dipende dalla Samp, so che chiedono molto. In ogni caso il prossimo anno giocherò in una grande squadra, sono fiducioso”. E nel silenzio generale, proprio l’ultima iscritta alla corsa Boghossian piazza l’affondo decisivo. Basta una telefonata tra Stefano Tanzi, figlio di Calisto, ed Enrico Mantovani. E’ il 25 maggio 1998, il prezzo è fissato: saranno 14 miliardi, senza contropartite tecniche (la Samp spingeva per avere almeno in prestito Stefano Fiore, incedibile per Malesani). A Boghossian un quadriennale da 2500 milioni a stagione. E quadriennale sarà. Boghossian rimarrà a Parma fino al 2002, diventando un simbolo degli emiliani: in gialloblù vincerà una Coppa Uefa e due Coppe Italia, oltre ad una Supercoppa Italiana, vestendo per 67 la maglia emiliana, segnando sette reti, e restando indelebilmente impresso nella memoria dei tifosi crociati.

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