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TMW RADIO - Ariatti: "Il calcio è cambiato: stop soldi illimitati e il Milan fa da precursore"

TMW RADIO - Ariatti: "Il calcio è cambiato: stop soldi illimitati e il Milan fa da precursore"TUTTO mercato WEB
martedì 29 dicembre 2020, 19:03Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Luca Ariatti ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex centrocampista Luca Ariatti, oggi procuratore, è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Il suo intervento inizia da Eriksen: "Sicuramente è stato fortemente voluto, si erano scelti in maniera molto convinta e al momento del suo arrivo gli è stato dato ampio risalto. Poi il calcio a volte prende direzioni imprevedibili, la Serie A storicamente è stata crudele con giocatori che andati via sono tornati a brillare, e non mi sorprenderei di vedere Eriksen di nuovo su grandi livelli qualora andasse via. Sicuramente non è andata come ci aspettavamo, quanto fatto col Tottenham era evidente e non saprei il perché: le sue chance le ha avute, forse lui non si è adattato al calcio italiano. Sono sicuro che avrà ancora estimatori pronti a far rivedere quel giocatore che aveva convinto tutti".

Merita il Pallone d'Oro per la pazienza?
"Forse è anche una differenza culturale, certe nazioni si approcciano in maniera meno polemica a differenza nostra che siamo più istintivi e veri nei gesti. Questo non significa che nella dimensione loro le cose non vengano dette, ma penso che ne vada della reputazione una situazione del genere: neanche per il popolo interista è stato piacevole vedere questo impiego, e in parte si sono schierati con lui. Però con un grande allenatore come Conte non voglio pensare sia una cosa mirata".

Dura da accettare, però...
"Un pizzico di rassegnazione, quando lo inquadravano a bordo campo non sembrava il più felice del mondo, ma da professionista ha sempre fatto cosa doveva. Sarebbe piaciuto a tutti vedere un suo colpo nella notte di Champions, sarebbe stata una situazione da gustare per il futuro ma il portiere gli ha tolto tutto con una bella parata".

Chi si muoverà tra le big?
"Intanto parto col dire che in questo campionato così avvincente ti puoi trovare dalla lotta Scudetto a fuori dalla zona Champions. Una classifica così corta porterà tutte a fare qualcosa, forse sarà la Juve a muoversi meno. Il Milan sembra evidente che andrà su un difensore centrale giovane, l'Inter magari qualche scambio per arrivare a un vice-Lukaku. Certo, dietro di lui senza coppe rimangono le briciole perché Lukaku rischia di farle davvero tutte, e va trovato chi si accontenta. Il Napoli penso farà qualcosa in uscita".

Quanto perderà l'Atalanta senza Gomez?
"Tecnicamente è evidente che sia stato leader indiscusso, e diventa difficilmente sostituibile. Negli ultimi anni era senza ruolo, arrivato come punta esterna ha fatto il falso nueve... Uno di quelli con una consapevolezza tale che non ha neanche un posto preciso in campo. Difficile ritrovare tutto ciò con un nuovo innesto. Nella sua storia l'Atalanta ha sempre vissuto l'addio di giocatori importanti come Doni e Denis, e penso che anche quest'anno riusciranno a ricomporre l'ossatura giusta. Avevano un problema a destra e hanno preso Maehle, che è già Bergamo: significa avere le idee chiare".

Quanto può crescere la Fiorentina?
"L'organico lo reputo di alto livello, forse qualche aggiustamento va fatto in direzione dell'allenatore. Magari una punta esterna con caratteristiche diverse da chi c'è: la qualità della rosa è almeno da metà classifica. Poi chiaro che se una stagione parte male, ti trovi dietro, ma se sganci via le paure e togli le ansie non arrivi a giocare per l'Europa ormai, ma almeno a una salvezza tranquilla individuando gli uomini giusti per il futuro. A Torino hanno giocato una gran partita, aiutati anche dal ritmo non intenso. Bisogna capire quando si alza la tensione, se servisse qualche lottatore in più".

Chi devono affiancare a Vlahovic?
"Penso che ci sia da fare un altro ragionamento. Il calcio sta cambiando, stanno finendo i soldi illimitati e l'abitudine di comprare giocatori a 50-60 milioni. Il Milan su questo sta facendo da precursore, prendendo profili giovani. Anche Roma e Parma le vedo su quella strada... La Fiorentina non può assolutamente mettere in difficoltà un patrimonio come Vlahovic, lo devono aiutare anche per il momento storico. Poi ovviamente l'aspetto tecnico e di prospettiva economica va bilanciato, ma il ragazzo va tutelato, gli va data fiducia e mi pare abbia dato bei segnali nelle ultime partite, caratterialmente mi pare ne abbia. Trovare qualcuno che non gli metta pressione sarebbe l'ideale, magari chi si deve rilanciare senza troppe ambizioni...".

Tipo?
"Il Pavoletti di turno, o Piatek che ha voglia di tornare e magari riesci a fare un prestito per vedere come va... Qualcuno che entri in punta di piedi perché per me Vlahovic in doppia cifra ci va ogni anno in condizioni normali".

Può essere Cagliari l'ambiente giusto per Di Francesco?
"Eusebio è una grandissima persona, l'ho conosciuto da allenatore e con i giocatori crea un rapporto bello, serio, di pari livello ma senza perdere leadership. Un allenatore che ha polso. Quest'estate ho avuto modo di sentirlo anche perché seguo Caligara, e lui è uno che punta molto sui giovani, supportando la filosofia del Cagliari. Gioca regolarmente con '99 e 2000, eppure ha una classifica buona. Vero che il Cagliari di oggi spende tanti milioni sugli acquisti e che qualcosina in più potrebbe fare. C'è una gestione comunque molto moderna da parte di Giulini, le possibilità per fare belle cose le hanno".

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